Acqua, Altamura raccoglie 4500 firme

Rifondazione Comunista: "Il nostro umile contributo all'interno del Comitato referendario cittadino". Per superare il quorum richiesto...

lunedì 28 giugno 2010
Pubblichiamo integralmente un comunicato di Rifondazione Comunista, Federazione della Sinistra Altamurana, inviatoci dal suo portavoce Felice Dileo. Nella nota si affronta la questione dei tre referendum contro la privatizzazione dell'acqua.

Ad Altamura il Comitato referendario Acqua Bene Comune ha già raccolto circa 4500 firme per promuovere i Referendum abrogativi degli articoli di Legge che, sostanzialmente, privatizzano tutti gli enti di servizi idrici rendendo l'acqua alla stregua di qualsiasi altra merce e, scusandoci per la battuta un po' inquietante, anticipano la futura privatizzazione dell'aria. La popolazione altamurana aveva già mostrato segni di grande sensibilità verso lo stesso tema, attivandosi affinché fosse sancito nello Statuto della Città l'acqua come bene pubblico e diritto inalienabile della persona e non demordendo, sino all'approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale nelle ultime sedute della scorsa legislatura.

Questo è un ottimo segnale e, per certi versi, anche sorprendente per un territorio che spesso sembra quasi assuefatto ad una politica poco scrupolosa circa le tematiche ambientali e che sovente trae la propria forza mostrando un cinico pragmatismo sprezzante di regole e ideali. Conviene, perciò, non adagiarsi sul risultato ottenuto e, soprattutto, non disperdere quel patrimonio sociale conquistato visto che il vero obiettivo da raggiungere, a data del Referendum stabilita, sarà quello di portare a votare per il SI il 50% + 1 degli aventi diritto per superare il quorum richiesto. Altamura, quindi, per fare fino in fondo la sua parte e sperando che gli altri territori non siano da meno, deve portare alle urne la non irrisoria cifra di 26000 elettori.

Rifondazione Comunista, in questa impegnativa battaglia che ci attende, non risparmierà il suo umile contributo lavorando all'interno del Comitato referendario cittadino, consapevole che la difesa dell'acqua dalle multinazionali è, prima che un principio ideologico, un'affermazione di umanità e giustizia.