Violenza sulle donne: dalla Regione, dopo la legge, arriva il piano operativo

3 milioni di euro per potenziare la rete di servizi assistenziali.

lunedì 16 marzo 2015 13.32
All'unanimità, lo scorso anno, il Consiglio Regionale ha approvato il disegno di legge per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere. Ora è il momento di guardare alla concretezza, e attuare i propositi e le indicazioni legislative.
Tre milioni di euro finanzieranno quattro linee di intervento del Piano regionale di contrasto alla violenza sulle donne, fornendo gli strumenti a tutti i soggetti del pubblico e del privato sociale per consolidare il sistema assistenziale del territorio.

"Abbiamo voluto dare gambe solide a questa battaglia", spiega il Presidente della Giunta regionale Nichi Vendola, "ad un anno dall'avvio dell'iter del disegno di legge, molteplici sono state le attività mirate alla creazione di un sistema integrato tra istituzioni e servizi". Sono 18 i Centri antiviolenza in Puglia, di cui 10 pubblici, 7 Case rifugio per donne vittime di violenza ed una casa rifugio per donne vittime di tratta.

Quattro le macro azioni previste nel Piano: monitoraggio del fenomeno, attuazione di programmi antiviolenza, consolidamento e potenziamento dei centri e adozione di linee guida per il maltrattamento e la violenza delle donne e dei minori. Da garantire sono infatti i diritti contro ogni forma di maltrattamento e grave resta il problema della violenza sui minori, dalle mille sfaccettature. Alla conferenza di presentazione ha partecipato anche Rosy Paparella, Garante regionale dei diritti per l'infanzia e l'adolescenza.

"Oggi - ha commentato il Presidente - tutte le agenzie educative devono dire continuamente che non si può convivere con la violenza. E' importante far emergere quanto essa sia negazione del diritto altrui, uno spreco di umanità ed anche un reato".
"Lavoriamo perchè si abbatta quel muro - ha concluso Vendola - quella barriera fatta di pregiudizi, di codici culturali stantii che protegge i violenti, i violentatori, i bulli".