Tea Baldini Anastasio, un ritorno targato Master Funk Band

La cantante altamurana torna alla ribalta con una nuova band

martedì 16 marzo 2010 16.39
A cura di Andrea Direnzo
Torna a farsi sentire in loco natio, dopo qualche anno di assenza, la cantante Tea Baldini Anastasio. Di primo ascolto è il restyling della voce a colpire, ma andando oltre è chiaro che è l'anima di Tea a essere cambiata, a essere passata attraverso esperienze umane e artistiche (di sicuro qualche boccone amaro l'avrà buttato giù) che l'anno portata a essere quella che è oggi. Una donna, prima di tutto, capace di usare la sua sensibilità in una direzione precisa, quella emozionale. Un'artista, subito dopo, disposta a mettere al servizio della gente questo background, per comunicare attraverso lo strumento a lei più congeniale, la voce. Nel frattempo ha trovato nuovi compagni di viaggio, musicisti straordinari con cui ha dato musica a quella passione che l'accompagna da sempre. Insieme hanno dato vita alla band dei Master Funk Quartet, composta da Carlo Losavio alla chitarra, Piero Boggia al basso (entrambi di Fasano) e dal barese Mimmo Colucci alla batteria, che domenica scorsa ha debuttato in prima assoluta in territorio altamurano.

Una traversata musicale che ha toccato vari continenti: dal pop al jazz, dalla bossa nova al funk. Tutto riproposto alla propria maniera, con uno spirito libero, tipico di chi vuole infondere a ciò che fa una proprio imprimatur, con risultati a volte convincenti, a volte meno. Anche la voce di Tea è particolarissima, si ama o si odia, piace o non piace, non omologata, unica, personale, originale. Appartiene a quella categoria che non passa di frequente per radio o in tv, ma piuttosto tra le mura di un teatro o, meglio, di un club in penombra. Tra le perle proposte durante la serata, un binomio eccezionale: The Man I Love e Summertime, due capolavori tratti dall'opera Porgy And Bess che portano la firma di George Gershwin. Ma non è tutto. Altri classici internazionali hanno trovato spazio nella ricca scaletta: da Besame mucho (della messicana Consuelo Velázquez) a Insensatez (della coppia Jobim-Moraes), fino alla discotecara I Will Survive di Gloria Gaynor, riproposta in una versione funky niente male. Due gli episodi italiani, Amami per sempre di Amalia Gré e Caruso di Lucio Dalla, che si sono persi un po' in mezzo a tanto ben di Dio per il fatto di essere poco incisivi e coinvolgenti. Non ci poteva essere finale migliore della Libertango di Astor Piazzolla, nella versione con parole che ne fece Grace Jones nel 1981.

Vivere la musica dal vivo è un'esperienza esaltante, ancor di pià quando a proporla sono musicisti pieni di energia e talento come Losavio, Boggia e Colucci. Se poi si aggiunge la voce della Baldini Anastasio, allora il "funk" è fatto!