Stato di crisi per l'apicoltura

La Cia chiede alla Regione di intervenire con urgenza

lunedì 6 settembre 2021 12.38
"La Regione Puglia chieda lo stato di calamità al Ministero delle politiche agricole per l'apicoltura pugliese, secondo quanto previsto dal D.L. 25 maggio 2021, n. 73 art 71 Sostegni – bis, e lo stato di calamità anche per tutte le altre colture danneggiate dalla siccità". A sollecitare la Regione Puglia è Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia. In tutta la regione, la combinazione di una serie di fattori negativi – gelate, incendi, siccità e infine grandine e nubifragi – hanno causato un drammatico calo della produzione di miele e il conseguente crollo della redditività dal 30% al 50%.

Gli alveari censiti in Puglia ammontano a quasi 19mila e gli apicoltori professionisti sono circa 400. L'apicoltura in Puglia conta molti appassionati che gestiscono quasi 13mila sciami. La maggior parte delle apicolture sono destinate all'autoconsumo, mentre solo 366 sono incentrate sulla commercializzazione. Circa il 16 per cento degli apiari è gestito secondo il disciplinare del biologico.

In provincia di Bari e nei territori della provincia Barletta-Andria-Trani gli apicoltori stanno affrontando una crisi rilevante, aggravata anche da chi inquina e penalizza il settore con frodi e immissione sul mercato di mieli di bassa qualità provenienti dall'estero.

Gli eventi atmosferici avversi hanno gravemente compromesso le fioriture di mandorli, ciliegia, asfodelo, trifoglio ed agrumi, azzerando di fatto le produzioni di nettare necessario per permettere alle api di colonizzarsi e svilupparsi per i raccolti successivi.

Le avverse condizioni atmosferiche degli ultimi mesi hanno reso difficoltosa la raccolta e l'immagazzinamento del nettare, che è servito innanzitutto per il nutrimento delle api ed in molti casi gli allevatori sono stati costretti a costosi interventi di nutrizione artificiale degli alveari per evitare che morissero di fame e per salvare gli allevamenti.
Le avverse condizioni atmosferiche hanno inoltre compromesso le fecondazioni delle api regine che si sono ridotte a circa il 20%, con grave compromissione dell'utile di aziende apistiche dedite alla vendita di api regine. E' nota a tutti l'importanza produttiva del comparto apistico, fondamentale nell'equilibrio della nostra agricoltura e per garantire l'equilibrio del nostro ecosistema. "Occorre intervenire subito", ha concluso Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia.