Sfiducia a Nicola Dambrosio, le parole delle forze politiche di minoranza

"Una maggioranza spaccata al suo interno". Richiesti "chiarezza e confronto"

lunedì 25 ottobre 2010 18.38
Lo scorso 22 ottobre, il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità, con 28 voti favorevoli, la mozione di sfiducia al presidente del Consiglio comunale Nicola Dambrosio e la revoca della carica. A non votare sono stati lo stesso Dambrosio, il capogruppo del Pdl Nicola Loizzo – che, dopo il suo intervento in difesa di Dambrosio, ha lasciato l'aula – e l'assente Saverio Diperna (Pd). In una nota datata 22 ottobre e firmata dalle forze politiche di minoranza (PD – SEL – MOVIMENTO ARIA FRESCA – ALTAMURA CON PIGLIONICA – IDV – PRC – PSI – VERDI – COMUNISTI ITALIANI) si annunciava il voto favorevole dell'opposizione alla mozione di sfiducia, "consapevole che si tratta del primo atto, certamente non sufficiente per fare chiarezza e per aprire, anche con la più volte sollecitata convocazione del Consiglio comunale monotematico (ndr, sulla legalità), il confronto tra tutti gli attori sociali e politici sul tema della legalità e della trasparenza". Questo, si legge nel comunicato (in allegato), "nonostante la maggioranza non abbia condiviso alcunché con la minoranza pur sapendo di non avere i numeri per procedere da sola". Nella stessa nota si fa riferimento ad una "maggioranza spaccata al suo interno".

Sulla questione è intervenuto anche Giacinto Forte, coordinatore provinciale dell'Italia dei Valori. "Mentre la situazione attorno ad Altamura precipita in termini di sicurezza e di illegalità diffusa – si legge nella nota - assistiamo attoniti al teatrino della politica locale: le dimissioni, rientrate, del sindaco Stacca e adesso la mozione di sfiducia al Presidente del consiglio comunale, un palliativo che rischia la beffa oltre al danno. Si rischiano ricorsi su un percorso istituzionale quanto meno irrituale che alla fine non risolve la questione e che, anzi, rischia di ingarbugliarla".

"Il problema non è una persona - aggiunge Forte - il problema è l'alone di dubbi ed equivoci attorno alla vita amministrativa della città per la quale esiste una sola soluzione: l'amministrazione deve andare a casa. Laddove si rifiuti chiediamo, come già abbiamo fatto come IDV anche a livello parlamentare, un commissariamento per condizionamento esterno all'attività amministrativa al Ministero dell'Interno. La sfiducia a Dambrosio è solo un palliativo, se non l'estremo tentativo di non scollarsi dal seggio consiliare".

Per Filippo Lemma, coordinatore cittadino dell'Italia dei Valori, "non è con il sacrificio di Dambrosio che si riconsegnerà smalto ad un'amministrazione dilaniata da faide interne e lotte di potere. Ne sono da esempio dichiarazioni velenose di alcuni consiglieri PDL. Adesso - aggiunge Lemma - assisteremo ad una nuova telenovela a puntate: capogruppo PDL, Presidenza del Consiglio, qualche limatina in Giunta. E come da copione, il buon Nico Dambrosio non presenterà neanche uno stralcio di ricorso al TAR? E' nel suo diritto. Siamo certi che ad Altamura non mancherà neanche il tormentone giuridico amministrativo".

"La speranza – conclude Lemma - è che questa città torni ad essere normale, non più sbattuta in prima pagina, inserita in un circuito mediatico che nasce purtroppo dalla cronaca nera e da quella politica. L'opposizione ha dimostrato senso di responsabilità attraverso quel voto, ma la maggioranza deve riprendere il filo della politica e dimostrare di non essere solo e soltanto un immenso comitato elettorale ed un'efficiente macchina raccoglitrice di voti. Se questo non si riesce a realizzare, prendetene atto e tornate dagli elettori per il bene della città".
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