Riutilizzo terre e rocce da scavo senza un'autorizzazione, sequestrati 11 ettari di terreni
Attività dei Carabinieri forestali presso un cantiere edile
lunedì 12 novembre 2018
10.40
Undici ettari di terreni sono stati sequestrati ad Altamura e tre persone denunciate in un'attività dei Carabinieri forestali del Parco nazionale dell'Alta Murgia in una verifica presso un cantiere.
L'attività di verifica e controllo sul corretto riutilizzo delle terre rocce da scavo è stata condotta dai militari della Stazione Parco di Altamura i quali durante il quotidiano servizio di monitoraggio ambientale hanno rinvenuto alla località Ceraso agro di Altamura, numerosi cumuli di terra stoccati all'interno di alcuni terreni condotti a seminativi.
Dagli accertamenti è emerso che gli stessi provenivano da lavori di sbancamento e scavo di un cantiere edile di grandi dimensioni ed erano assentite da regolare "piano di utilizzo" e nulla osta dell'Ente Parco, nonché da autocertificazione a firma di un tecnico abilitato con la quale si dichiaravano non soggetti ad autorizzazione paesaggistica l'intervento di riutilizzo in essere.
Contrariamente, i militari hanno verificato che il sito oggetto di stoccaggio dei cumuli risultava molteplicemente vincolato in quanto Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Zona di Protezione Speciale e area assoggettata altresì ai vincoli del Piano Paesaggistico Regionale a causa della presenza di alcune componenti paesaggistiche e idrogeologiche. Pertanto il nulla osta rilasciato dall'Ente Parco è risultato insufficiente a regolarizzare la pratica dovendosi altresì ottenere, stante gli interventi e la pregnante vincolistica, anche l'autorizzazione paesaggistica prevista dal "Codice del Paesaggio" di cui al D. Lvo n. 42/2004.
Per questo tali aree agricole estese per oltre 11 ettari sono state sottoposte a sequestro preventivo e tre soggetti nelle loro rispettive qualità di titolare dei cantieri di scavo, usufruttuario e comproprietario dei terreni sono state deferite alla Magistratura di Bari.
L'attività di verifica e controllo sul corretto riutilizzo delle terre rocce da scavo è stata condotta dai militari della Stazione Parco di Altamura i quali durante il quotidiano servizio di monitoraggio ambientale hanno rinvenuto alla località Ceraso agro di Altamura, numerosi cumuli di terra stoccati all'interno di alcuni terreni condotti a seminativi.
Dagli accertamenti è emerso che gli stessi provenivano da lavori di sbancamento e scavo di un cantiere edile di grandi dimensioni ed erano assentite da regolare "piano di utilizzo" e nulla osta dell'Ente Parco, nonché da autocertificazione a firma di un tecnico abilitato con la quale si dichiaravano non soggetti ad autorizzazione paesaggistica l'intervento di riutilizzo in essere.
Contrariamente, i militari hanno verificato che il sito oggetto di stoccaggio dei cumuli risultava molteplicemente vincolato in quanto Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Zona di Protezione Speciale e area assoggettata altresì ai vincoli del Piano Paesaggistico Regionale a causa della presenza di alcune componenti paesaggistiche e idrogeologiche. Pertanto il nulla osta rilasciato dall'Ente Parco è risultato insufficiente a regolarizzare la pratica dovendosi altresì ottenere, stante gli interventi e la pregnante vincolistica, anche l'autorizzazione paesaggistica prevista dal "Codice del Paesaggio" di cui al D. Lvo n. 42/2004.
Per questo tali aree agricole estese per oltre 11 ettari sono state sottoposte a sequestro preventivo e tre soggetti nelle loro rispettive qualità di titolare dei cantieri di scavo, usufruttuario e comproprietario dei terreni sono state deferite alla Magistratura di Bari.