Museo Etnografico, causa infiltrazioni il tetto è da rifare

A rischio anche gli affreschi di Santa Teresa

lunedì 16 febbraio 2015 8.35
A cura di Francesco Mastromatteo
Dopo le eccezionali intemperie degli ultimi mesi anche il Museo Etnografico rifà il tetto.

A seguito delle segnalazioni da parte del custode dell'immobile di proprietà comunale, sito in Via Vittorio Veneto, e del parroco della Parrocchia Santa Teresa, circa la presenza di notevoli infiltrazioni di acque meteoriche che stanno interessando le due strutture, e del sopralluogo da parte dei tecnici, Palazzo di Città ha dato mandato agli uffici di predisporre un progetto di risoluzione definitiva della problematica anche al fine di limitare i danni causati anche alla attigua parrocchia di Santa Teresa.

Diverse infatti le criticità riscontrate lungo i muri che confinano sia con la caserma della Guardia di Finanza che con la chiesa di Santa Teresa, che interessano, per quest'ultima, anche gli affreschi ed i dipinti delle pareti. Una situazione che si è aggravata a seguito delle eccezionali precipitazioni atmosferiche dello scorso novembre, ritenendo opportuno e doveroso effettuare con urgenza interventi improcrastinabili di manutenzione straordinaria.

20 000 euro la somma complessiva prevista per finanziare il progetto che prevede il rifacimento completo della copertura, per una superficie di circa 60 mq che interessa l'immobile adibito a Museo Etnografico e lariparazione di altri 20 mq circa con la sostituzione di tegole rotte e di parte della piccola orditura.

La determina stabilisce per il bando l'invito a non meno di cinque ditte iscritte in possesso dei requisiti per la tipologia di lavori richiesti, anche se si procederà all'aggiudicazione anche in presenza di una sola offerta valida. La ditta risultante aggiudicataria dovrà presentare il proprio Piano Operativo di Sicurezza.

I lavori di allestimento del Museo, terminati nel 2010, furono finanziati con un impegno di spesa di 1.450.000 euro. Di questi, 1.250.000 euro circa derivanti da fondi europei tramite il POR della Regione Puglia e gli altri 200.000 euro provenienti da fondi comunali.