Incidente in cui morì Rifino, c'è un "colpevole" ma inchiesta si ferma

Tribunale di Potenza archivia. Delusa la famiglia

lunedì 13 marzo 2023 9.55
A cura di Onofrio Bruno
Il Tribunale di Potenza ha archiviato l'inchiesta sull'incidente mortale in cui il 16 settembre 2018, in provincia di Potenza, morì il 21enne altamurano Michele Rifino mentre effettuava un'escursione in moto insieme ad un gruppo di motociclisti altamurani. Nonostante l'opposizione dei genitori Anna Crapuzzi e Filippo Rifino, il giudice per le indagini preliminari ha archiviato il fascicolo che era a carico di un unico indagato (un motociclista altamurano).

La tesi della famiglia è stata confermata. Come hanno sempre ipotizzato, Rifino fu urtato - probabilmente posteriormente - da un altro motociclista, perse il controllo della sua amata Triumph e venne sviato. Così finì fuori strada, con impatto fatale contro un albero e successiva caduta di tre metri in un canalone. Non fu possibile fare nulla per salvarlo.

Negli atti di indagine anche il giudice lo ha scritto: "i consulenti di parte hanno ricostruito la dinamica dell'incidente affermando, in maniera univoca, che il ragazzo sarebbe stato urtato da un altro motociclista che ne causava la perdita di controllo della moto e l'uscita di strada". Però, a carico dell'unico indagato, non ci sono elementi identificativi. Né nelle testimonianze degli altri motociclisti né dalle perizie tecniche sulla moto emergono indizi o prove. Così il giudice conclude: "gli atti di indagine non hanno permesso di accertare eventuali responsabilità penali di terze persone, in particolare dei motociclisti coinvolti nella vicenda".

Riepiloghiamo le perplessità e i punti non chiari di questa vicenda. La famiglia non ha mai creduto che Michele Rifino sia uscito di strada da solo. Così ha fatto aprire il caso giudiziario perché molti elementi non quadrano: Di qui l'ipotesi di omicidio colposo, cioè di fatto provocato involontariamente ma con condotta tale da provocare l'incidente mortale.

Questi, invece, i punti dell'archiviazione per mancanza di elementi per poter procedere: Una "doccia fredda" per la famiglia che però dichiara: "Anche il giudice scrive che c'è stato un colpevole ma purtroppo ha deciso di non andare avanti. Per noi è una delusione ma abbiamo avuto la certezza che Miki non uscì di strada da solo, era un ragazzo responsabile, non correva. Adesso vedremo cosa fare, certamente non ci arrenderemo e andremo avanti".

L'indagine potrà essere riaperta soltanto nel caso di nuovi elementi investigativi che possano far risalire a chiare responsabilità.