Il rock di Capitain Beefheart

Ad Altamura una serata in musica. Note, vinili, giradischi e libri

lunedì 17 dicembre 2012 17.14
Pomeriggio all'insegna della storia del rock, quello di ieri, ad Altamura all'Artizen. Paolo Lograno, da sempre cultore di rarità, e collezionista di opere firmate Frank Zappa, ha ripercorso le tappe più importanti della vita artistica e privata di Captain Beefheart. Tra i presenti c'erano molti curiosi e cultori di rock, oltre agli amici di sempre, ai parenti, a pochi passanti. Atmosfera vintage, sembrava di stare in un film ambientato negli anni '70. Sul banchetto c'erano solo vinili, giradischi, libri, e in alto un mega schermo grazie al quale il protagonista recuperava video, link, proiettava spezzoni appartenuti alla vita di Don Van Vliet. Quando si parla di rock si parla personaggi ultra famosi, conosciuti, belli e in posa sulle riviste top quality del momento.

Captain Beefheart era uno di quelli che il rock lo aveva nel sangue, e non voleva venderlo, commercializzarlo: «Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla. » (Don Van Vliet).

Tra vintage e multimedialità si è consumato un pomeriggio tra passato e futuro, al centro c'è la nostra società in crisi di identità, in crisi di valori. Non funziona più il divo, non funziona più l'artigiano, allora bisognerebbe forse trovare la chiave di lettura per cavalcare l'onda di questo momento così confuso e dire a se stessi che è tempo di stare a metà: tra il divo e l'artigiano e poi coniugare tutto con la rete e il gioco dovrebbe essere fatto.

A cura di Annalisa Colavito.