I residenti del quartiere Trentacapilli esigono risposte

"Quale la soluzione da adottare?". Ventricelli, "Solo ad Altamura è successo questo"

sabato 17 marzo 2012 9.16
L'esigenza di una risposta. Il Movimento cittadino Trentacapilli – Lama di Cervo, preso atto del fallimento del Pirp, chiede all'Amministrazione quale soluzione sarà attuata perché possa riqualificarsi il quartiere.

"Di chi è la responsabilità? – chiede il Movimento - Noi non vogliamo mandare a casa nessuno, pretendiamo però, una semplice ammissione di responsabilità. Non ci interessa sostituire l'attuale Amministrazione, pretendiamo però il rispetto dovuto al cittadino. A seguito di una nuova lottizzazione, erano previste opere pubbliche quali scuole, piste ciclabili, centri polifunzionali, spazi verdi attrezzati. Il nostro quartiere doveva essere un esempio di civiltà e progresso. Invece, i nostri amministratori, a torto o a ragione, hanno pensato bene di distogliere tali somme, per utilizzarle altrove, senza però una attenta programmazione di recupero delle stesse, attraverso investimenti reali, ma affidandosi ad un PIRP, e quindi a qualcosa di incerto da approvare! Adesso, che il PIRP non c'è più, quale soluzione ha pensato di attuare la nostra amministrazione? Attendiamo ansiosi e fiduciosi una risposta!".

Il consigliere regionale Michele Ventricelli incalza: "Con i finanziamenti previsti, un intero quartiere può arricchirsi di servizi,verde e infrastrutture. Tutti i Pirp della regione Puglia si stanno realizzando, solo ad Altamura è successo questo".

E a tal proposito il consigliere comunale Enzo Colonna ricorda le tre proposte su cui lavorare: dare attuazione alla legge regionale 21 del 2008 sulla rigenerazione urbana, adottando piani (pubblici o privati) destinati a riqualificare il territorio urbano, rigenerando il patrimonio edilizio esistente e realizzando strutture e servizi per la collettività; dare attuazione alla legge regionale 12 del 2008 sull'edilizia residenziale sociale, adottando programmi minimi a cura del Comune e dei privati destinati alla realizzazione di abitazioni da assegnare a basso costo, in vendita o locazione, a chi ne ha bisogno; dare piena attuazione alla legge regionale 13 del 2008 sull'abitare sostenibile promuovendo, tramite incentivi fiscali e volumetrici, interventi destinati ad assicurare autonomia energetica e sostenibilità ambientale agli edifici.