Bilancio di previsione 2014, adottati gli schemi

Bilancio in attivo ma pesano le perdite delle partecipate

martedì 23 settembre 2014 9.15
A cura di Francesco Mastromatteo
Un comune con le casse piene, ma alle prese con diverse questioni irrisolte inerenti alle finanze pubbliche e che attendono soluzione.

Questo il quadro che emerge dagli schemi del bilancio di previsione per l'esercizio 2014, del bilancio pluriennale 2014-16 e della relazione previsionale e programmatica per il periodo 2014-16, adottati con delibera di giunta in vista della discussione ed approvazione in consiglio.

Con 83.009.219, 05 euro di entrate ed un avanzo di amministrazione pari a 2 milioni e 105 mila euro, infatti, l'ente chiude i conti potendo considerare raggiunto l'obiettivo programmatico del Patto di Stabilità Interno. Di qui la fissazione delle aliquote dei tributi locali: oltre alla Tasi, già approvata all'uno per mille, vengono determinate l'Irpef, allo 0,80%, confermando quanto deciso nel 2012, l'Imu, con aliquota al 4 per mille per l'abitazione principale e al 8,8 per mille per gli altri immobili. Proposte dell'amministrazione, queste, che saranno senz'altro oggetto di emendamenti del consiglio in sede di discussione ed approvazione.

Diverse e di segno opposto le risultanze dei rendiconti degli organismi partecipati dal comune: in attivo Murgia Sviluppo, che presenta un avanzo di esercizio di 5.958 euro, ed il Gal Terre di Murgia, con un avanzo di 2.386 euro, mentre D.A.RE è in perdita di 308.186 euro, così come la Banca Popolare di Puglia e Basilicata, che per l'esercizio finanziario del 2012 presenta una perdita pari a 125.509.266 euro, il Consorzio "Autorità di Gestione dell'Ambito Territoriale Ottitmale, in perdita di 46.341,77 euro, mentre la farmacia comunale Faralta, al centro di un'accesa discussione in precedenti sedute del consiglio, è in perdita di 41.028 euro.

Per quest'ultima l'assemblea societaria nell'approvare il bilancio 2012 deliberò di ripianare una parte della suddetta perdita con un versamento a fondo perduto del socio privato pari a 15.000 euro, e in parte riducendo il capitale a 10.265 euro. Resta tutta aperta la questione: cedere la quota sociale, la gestione o addirittura la titolarità della licenza?