Le dimissioni delle opposizioni sono effettive

Da sinistra appelli alla maggioranza: Serve un atto di dignità

sabato 13 gennaio 2018
"Mi auguro che le dimissioni della minoranza siano state date in comune e non da un notaio altrimenti sono una presa per i fondelli".

Questa la risposta del consigliere di maggioranza Nicola Loizzo al comunicato diffuso nella serata di giovedì dalle opposizioni consiliari recatesi al gran completo dianzi ad un notaio per depositare la propria volontà a dimettersi dalla carica di consigliere.
Volontà condizionate alla firma di almeno altri tre consiglieri di maggioranza poiché per sciogliere un consiglio comunale occorrono le dimissioni del 50% dei consiglieri più uno.

"Le nostre dimissioni sebbene non bastino a mandare a casa questa amministrazione sono più che effettive" chiarisce la consigliera di Altamura bene comune , Rosa Melodia.
"Nella serata di ieri abbiamo dato mandato al notaio di notificare le nostre dimissioni al segretario generale del comune nella speranza che giungano quanto prima le firme di altri tre consiglieri".
Speranza che con ogni probabilità resterà tale visto che secondo i soliti ben informati nessuno da parte della coalizione Forte è intenzionato a fare un passo indietro.

"Nessuno vuole il titolo del traditore – spiega la Melodia – per cui o si dimettono in massa oppure non è escluso che il presidente del consiglio procederà alla surroga dei consiglieri di opposizione".
L'appello che oramai da più parti ripetono come un mantra è rivolto innanzitutto al sindaco e poi all'intera maggioranza per consentire nuove elezioni e "una amministrazione legittimata alla guida della città".
Le dimissioni delle opposizioni, tuttavia, sono state raccolte con soddisfazione dal gruppo di Sinistra Italiana per cui le dimissioni sono "un gesto di rottura" propedeutico ad "un ultimo atto di dignità dei consiglieri di maggioranza: dimettetevi".
Per i giovani democratici invece la situazione amministrativa è oramai "un teatrino grottesco di cui non se ne può più."

"Diversi sono stati i passaggi che il palazzo di città ha sopportato: da un vicesindaco pro tempore a un successivo commissariamento denigrato e osteggiato dalla stessa maggioranza che, secondo le esigenze e gli interessi, si è divisa e ricomposta nell'assise comunale, dalle dimissioni della segretaria generale, a un rientro prima del sedicente vicesindaco e poi di tutta la giunta comunale e da ultimo un provvedimento, che conferma l'arresto ai domiciliari del sindaco per ulteriori dodici mesi. I consiglieri di maggioranza, ad oggi, "inconsapevolmente" continuano ad accordare una fiducia blanda al primo cittadino, molto probabilmente per affezione alla poltrona e tracciando nei rari consigli comunali che si celebrano indirizzi sterili e improduttivi".
"Le forze politiche di minoranza – si legge ancora nel comunicato - hanno eseguito una lodevole azione di controllo in questa fase delicata della vita amministrativa altamurana, affinché fosse preservata in primo luogo la dignità della città e dei cittadini e perché non venisse mai meno il punto sull'obiettivo comune e condiviso per il bene della collettività".

In coda l'eterna richiesta: Dimissioni.