XIX Giornate normanno-sveve, "una missione importante"

Pietro Pepe rappresentante della Regione Puglia nel Consiglio d'amministrazione del Centro di studi normanno-svevi. "Ci è stata donata questa inestimabile eredità storica"

venerdì 22 ottobre 2010 09.52
A cura di Anna Maria Colonna
"Il mio impegno in un momento di crisi della cultura in generale e di tagli sostanziali alle scuole, alle Università e al mondo della ricerca è non solo di solidarietà, ma anche di incoraggiamento a continuare a sollecitare le altre istituzioni affinché sostengano finanziariamente questa importante missione anche nell'interesse della stessa Regione, implementando l'adesione di altri Comuni e consolidando i rapporti con quelli già presenti (città di Bari, Barletta, Bitetto e Modugno)". Sono le parole pronunciate da Pietro Pepe, già presidente del Consiglio regionale della Puglia, in occasione delle XIX Giornate normanno-sveve, svoltesi presso il Salone degli Affreschi dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro" dal 12 al 14 ottobre scorsi. Un appuntamento fondamentale non solo per docenti, studiosi, storici, studenti, ma per chiunque voglia approfondire temi legati alla storia dell'Italia meridionale nei periodi normanno e svevo. Titolo scelto, "Eclisse di un regno. L'ultima età sveva (1251 – 1268)".

Promosse dal Centro di studi normanno-svevi, ente morale istituito presso l'Università di Bari e diretto dal prof. Raffaele Licinio, ordinario di Storia medievale nella stessa Università, le Giornate normanno-sveve hanno luogo ogni due anni e coinvolgono partecipanti e relatori illustri di diversa nazionalità. Ingrediente essenziale, la ricerca, basata su fonti e documenti spesso inediti. Il Centro, inoltre, a disposizioni anche borse di studio per giovani studenti e studiosi interessati a seguire i lavori del convegno.

Sin dal 1973, anno in cui si svolsero le prime Giornate, dedicate a Roberto il Guiscardo, esse si sono costantemente susseguite, indice, questo, del profondo interesse suscitato in studiosi e non.

Diverse le novità presentate durante l'ultima edizione. L'11 ottobre, giorno precedente l'inizio delle Giornate, lo spettacolo "La corda e il canto. Ovvero la gran battaglia tra Manfredi e le truppe di Carlo d'Angiò con la tragica fine di Corradino nella Piazza del Mercato di Napoli" a cura del Granteatrino Casa di Pulcinella di Paolo Comentale. La presenza della web-tv del Centro di studi normanno-svevi, formata da un nutrito gruppo di giovani studenti dell'Università di Bari, che ha permesso la messa in onda delle Giornate in streaming sui siti internet Mondi Medievali e www.medievalenet.blogspot.com. La presenza del prof. Pietro Pepe in qualità di delegato dell'assessore regionale al Mediterraneo, Cultura e Turismo Silvia Godelli e come rappresentante della Regione Puglia nel Consiglio d'amministrazione del Centro di studi.

"C'è intorno a noi – ha sottolineato il prof. Pepe nel suo intervento - una forte domanda di storia che non va sottovalutata ed il Centro studi non si risparmia di fungere da consulente storico al servizio della didattica scolastica, delle biblioteche e dei programmi turistico-culturali degli Enti locali delle diverse Istituzioni della Regione Puglia. Mi ha molto affascinato la definizione che il direttore Raffaele Licinio ha fatto della storia soprattutto per la semplicità disarmante che essa contiene, Senza documenti non c'è storia, ma romanzo o leggenda, ed è così! Infatti una vera ricostruzione storica è frutto di una faticosa ricerca analitica basata su fonti documentarie e testimonianze storiche, puntualmente lo ricorda il prof. Pasquale Cordasco (ndr, rappresentante del comitato scientifico del Centro). Ecco, se la velocità è il marchio di questo tempo in cui tutto scorre e passa, la Puglia è stata ed è terra di riflessione e di pensiero".

"Ci è stata donata questa inestimabile eredità storica – ha concluso il prof. Pepe - che abbiamo il dovere di difendere e che ci viene tramandata anche attraverso questi significativi incontri culturali che possono diventare valore aggiunto per lo sviluppo economico e sociale delle nostre comunità".

La fotografia è tratta dal sito www.medievalenet.blogspot.com