Si sottopose ad un test per intolleranze e finì in prognosi riservata

La Procura risponde: sodio al posto di sorbitolo. Accadde in uno studio medico privato

venerdì 16 novembre 2012 11.37
A cura di Angela Colonna
Anna Abbrescia, 32enne altamurana. Lo scorso 24marzo si sottopose ad un test per intolleranze alimentari e finì in ospedale con prognosi riservata. Qualcosa non era andato per il verso giusto. Oggi la Procura di Trani risponde: le fu somministrato nitrito di sodio al posto di sorbitolo.

Assieme a lei altre due donne, una tranese (28anne), morta dopo il test, l'altra (62enne) di Margherita di Savoia. Quest'ultima salva dopo un lungo ricovero nel reparto di Anestesia e Rianimazione presso l'ospedale Dimiccioli di Barletta. Lì era in ricovero anche l'altamurana Abbrescia nel reparto di Medicina. Le tre donne si erano rivolte ad un centro di gastroenterologia del dottor Ruggiero Spinazzola di Barletta. Uno studio privato. Qui, si sarebbero sottoposte ad un esame per scoprire le intolleranze alimentari, il "Breath test", che prevedeva l'utilizzo di sorbitolo, una sostanza comunemente usata per evidenziare un malassorbimento intestinale. La Procura di Trani aprì un'inchiesta ipotizzando a carico di ignoti i reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravissime. E finalmente si ha una risposta in merito: sodio al posto del sorbitolo.

Lo studio, centro di gastroenterologia di Barletta fu posto sotto sequestro.

Seguiranno dettagli.