Ridotte indennità per Sindaco e assessori

Quali i termini di calcolo?. Un'economia effettuata su mancate Commissioni consiliari

venerdì 15 marzo 2013 12.50
A cura di Angela Colonna
Si fa presto a parlare di "tagli ai costi della politica". Ma ogni cifra va vagliata con una lente di ingrandimento.

Dal Palazzo di città è stato diffuso nei giorni scorsi un comunicato stampa che sbandiera una "ridotta indennità per Sindaco e assessori" definita con una determinazione dirigenziale che elenca, con tanto di numeri in calcolo, le cifre sottratte da un precedente impegno di spesa politica per l'anno 2013 che ammontava a euro 577.284,57. È il costo della macchina governativa altamurana. Secondo il documento nei soli mesi di gennaio e febbraio nelle casse del Municipio si registrerebbe una riduzione di ben €. 40.423,00. Vero. Ma da dove provengono? Quali sono i tagli effettuati? I comunicati parlano chiaro: "è stato stabilito che la somma complessiva delle indennità del governo cittadino (sindaco e assessori) sarà calcolata in base al numero di sei assessori, anche se gli stessi sono in numero superiore", cioè, attualmente, 7.

Ma la matematica è lontana dalle logiche interpretative e ha un linguaggio di rigore universalmente riconosciuto. Nel documento dirigenziale, a firma di Galeota, si riportano conteggi di somme risparmiate e sottratte dall'impegno di spesa annua. Pertanto da 280mila euro previsti come indennità di carica per Sindaco e assessori sono sottratti circa 8.900. Una voce che rimbalza sul fatto che nei mesi di gennaio e febbraio 2013 non c'è alcuno stipendio da conferire ad un vicesindaco, figura al momento mancante tra i politici locali. La domanda è se il risparmio dipenda da questo. O ancora, se nell'impegno di spesa era prevista persino l'indennità ad un ottavo assessore così come era per l'anno scorso.

Ad ogni modo, il dato più significativo tra i calcoli citati riguarda l'economia effettuata sui gettoni di presenza alle Commissioni consiliari. Si tratta di ben 24.166,00 euro. Anche questo è vero. Ma non c'è traccia di alcuna rinuncia. Semplicemente non sono state fatte riunioni in Commissione. Quindi c'è da chiedersi se il risparmio è da calcolare sulla mancata attività. In tal caso, i cittadini sarebbero ben lieti di rispedire al mittente l'amo lanciato dalle stanze alte del Palazzo. E come dire…nessuno potrebbe abboccare.