Ospedale della Murgia, arrivati i rinforzi ma non basta

Sale operatorie non sono ancora a regime

martedì 15 ottobre 2019
Si attenua la carenza di anestesisti e rianimatori all'Ospedale della Murgia ma il problema non è risolto del tutto. Sono arrivate altre due unità, provenienti in mobilità da altri ospedali su disposizione della Asl Bari. Ciò consente di superare la situazione critica registrata in estate quando le sale operatorie lavoravano solo per una seduta a settimana. Non raggiunto ancora il pieno regime e le liste di pazienti in attesa non scorrono come si potrebbe.

Con l'apertura della Banca del Sangue (Unità operativa di medicina trasfusionale) e con la formalizzazione nel piano di riordino ospedaliero dell'attivazione dell'Emodinamica nell'unità di Cardiologia, il "gigante" tra Altamura e Gravina acquisisce due importanti strutture salvavita, realmente in grado di dare pienezza alla classificazione di ospedale di primo livello.

Per questo la carenza di personale per il turnover necessario al funzionamento delle sale operatorie è un "gap" da colmare, sebbene l'ospedale intitolato a Fabio Perinei, perlomeno per gli anestesisti sconta le stesse difficoltà del sistema sanitario nel suo complesso a reperire tali figure.

Sta di fatto che in estate l'Ospedale della Murgia è andato come un bolide a ruote sgonfie. Solo una seduta di interventi a settimana per le unità specialistiche. E le liste dei pazienti da operare si sono allungate. Adesso il bolide ha ripreso a marciare ma non secondo le potenzialità. Due sedute a settimane anziché le tre possibili. Migliore solo la situazione dell'Oculistica.

(onofrio bruno)