Operazione antidroga dei carabinieri nella Murgia

Sei arresti a Santeramo

lunedì 1 marzo 2021 11.55
Questa mattina oltre 50 carabinieri della Compagnia di Altamura, supportati al Nucleo Cinofili di Modugno e da un elicottero del Nucleo di Bari, stanno eseguendo un'ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 9 persone, ritenute responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Quattro persone sono finite in carcere, due ai domiciliari mentre per altri tre è scattato l'obbligo di dimora.

L'operazione è stata denominata "Abracadabra".

L'indagine è concentrata a Santeramo dove sono stati effettuati gli arresti e dove avveniva lo spaccio di sostanze stupefacenti.

I dettagli dell'operazione
I carabinieri hanno dato esecuzione a 9 misure restrittive della libertà personale emesse dal gp del Tribunale di Bari, Paola Angela De Santis, su richiesta del pm Michele Ruggiero della Procura di Bari, a carico di altrettanti soggetti del luogo, ritenuti responsabili, a vario titolo, di "detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti".

In particolare, i militari, attraverso una complessa indagine avviata nel mese di agosto 2019, hanno disarticolato una rete di spacciatori ramificata all'interno del tessuto sociale santermano che, quotidianamente, riforniva gli assuntori del posto ed alcuni clienti anche provenienti dalla provincia di Taranto e Matera. L'attività investigativa, condotta con l'ausilio di intercettazione telefoniche, servizi di osservazione e pedinamenti, ha consentito di documentare, in soli quattro mesi, circa 120 cessioni di sostanze illecite, oltre al sequestro di 26 grammi di "cocaina", 355 grammi di "hashish", 61 grammi di "marijuana" e di 2.450,00 euro, ritenuti provento dell'attività illecita.

I militari hanno monitorato circa 20.000 conversazioni telefoniche, nel corso delle quali gli indagati hanno utilizzato un linguaggio criptico di difficile interpretazione e dal quale scaturisce proprio il nome che ha dato avvio all'indagine denominata "abracdabra" che sottintendeva l'utilizzo di schede telefoniche che "magicamente" venivano intestate a nomi fittizi per i quali risultava complicata l'individuazione dell'effettivo utilizzatore.

A riscontro dell'ipotesi investigativa, sono stati altresì tratti in arresto, nella flagranza di reato, due soggetti del luogo trovati rispettivamente in possesso di 53 grammi di "hashish" e di tre panetti della stessa sostanza del peso ciascuno di 100 grammi.