Omicidio don Cassol, i Goumier scrivono al sindaco Mario Stacca

"Vogliamo ringraziare la gente delle Murge e di Altamura". Stacca aderisce alla volontà di organizzare iniziative in ricordo del sacerdote veneto

martedì 31 agosto 2010 10.15
Egregio Signor Sindaco,
desidero esprimerLe a nome mio personale e a nome di tutti i Goumier di cui sono il responsabile a livello internazionale la nostra piena gratitudine e riconoscenza per le parole di solidarietà e vicinanza che Lei ha usato al riguardo della tragica vicenda di Don Francesco Cassol, nostro Assistente nel Raid Goum previsto nelle Murge nei giorni scorsi.

Siamo stati molto colpiti anche dai messaggi ricevuti e dalle manifestazioni di amicizia e solidarietà fattiva di tanti cittadini di Altamura e delle Murge e dell'aiuto da essi prestato ai Goumier che si sono trovati in una situazione così drammatica ed imprevista. La prego di farsi interprete della nostra riconoscenza anche nei confronti di tante persone di cui neppure conosciamo il nome ma che si sono prodigate per agevolarli.

Di questa gratitudine abbiamo voluto dare atto pubblicamente anche nella home page del nostro sito www.goum.it. Nel corso di questi anni, i nostri rapporti con la gente delle Murge sono sempre stati improntati alla massima cordialità ed amicizia, in un clima di civiltà e rispetto che non vogliamo venga cancellato da uno sparo nella notte. Qualora Lei lo ritenesse opportuno siamo senz'altro disponibili a studiare con la Sua Amministrazione eventuali iniziative che possano evidenziare questo legame profondo e dissipare luoghi comuni e pregiudizi nei confronti dei Suoi concittadini che noi riteniamo totalmente inaccettabili.

I più cordiali saluti,

Roberto Cociancich
il "Vecchio Goumier"

Con questa lettera, indirizzata al Sindaco del Comune di Altamura, il movimento che organizza i "Raid Goum" ha espresso la propria gratitudine alla Città per la vicinanza mostrata nel difficile momento della tragedia in cui ha perso la vita don Francesco Cassol. Il gruppo, nella home page del proprio sito, scrive:

"Sentiamo ora il bisogno di ringraziare tutti coloro che ci hanno accolto in questi giorni, in particolare tutta la famiglia Cassol, che ci ha persino incoraggiati e consolati. Grazie al Vescovo Andrich e ai sacerdoti della Diocesi di Belluno per le loro parole e la capacità di ascolto. Grazie agli Scout d'Europa e dell'AGESCI per avere condiviso con noi la loro veglia e i sentimenti di amicizia verso Don Francesco. Vogliamo anche ringraziare la gente delle Murge e di Altamura per le parole belle e le azioni concrete di solidarietà che ci hanno manifestato. Il Vescovo di Altamura per l'aiuto prezioso ai Goumiers che stavano camminando con Don Francesco. Grazie anche agli operatori dei mezzi di comunicazione per la sensibilità che hanno usato nei confronti della nostra sofferenza e la serietà con cui hanno generalmente seguito questa complessa vicenda. Grazie infine a tutti voi Goumiers che siete venuti a Belluno e che in certi casi non siamo neppure riusciti a salutare o che ci avete scritto bellissime testimonianze. La maggior parte di esse verrà pubblicata nelle prossime ore in una sezione particolare del nostro sito web insieme ad alcuni articoli di Don Francesco".

Fra i luoghi del Goum (leggi nel box di approfondimento) indicati nello stesso sito, ci sono le "piane sconfinate delle Murge con la loro bellezza fatta di pietre, di masserie di grandi cieli che toccano l'anima e l'infinito. Un itinerario in una terra povera e al tempo stesso ricca: di uomini generosi storia antica e di natura selvaggia".

Il sindaco Mario Stacca ha risposto ribadendo i sentimenti di tristezza per la scomparsa di don Cassol, rinnovando l'amicizia verso i Goumier e aderendo alla volontà di organizzare iniziative per il ricordo del sacerdote veneto.
La parola araba GOUM significa tribù, popolo, ma un popolo che si alza, che si mette in piedi, che ritorna alla vita... che risuscita.

Questo nome è stato dato negli anni '70 ad un nuovo tipo di esperienza nata in Francia: gruppi di 15-20 persone che per una settimana camminano nelle zone desertiche. Il Goum non è un movimento per giovani in ricerca di nuove avventure per scappare dalla routine, ma una scuola di libertà e di impegno vissuto, una spiritulità che nasce da un'esperienza forte, per creare dei valori che danno un senso alla vita.

La prima cosa da fare per l'avventura Goum è partire. Lasciare casa, famiglia, mamma, amicizie, comodità. E' una necessità per potersi ritrovare nell'immensità del deserto. I Goumier, come viandanti, sono sempre a camminare sotto il sole e la sera si fermano per fare il bivacco... sotto le stelle. Camminare a lungo, con carta e bussola, percorrere 150 Km in 7 giorni, con una media di 22/23 al giorno, richiede un certo sforzo. E' una sfida. E' la logica Goum: la spiritualità Goum passa prima di tutto attraverso i piedi. Infatti il camminare a lungo ha un impatto su tutta la persona, ricentra.

I Goumier hanno lasciato tutto e si sono alzati per partire in un mondo inesplorato: il deserto. Nessuna montagna, mare o terra potranno rubare loro il deserto. Scegliere terre troppo accoglienti per vivere le loro avventure sarebbe un fallimento, perché è solamente nei luoghi aridi e monotoni, sotto la luce abbagliante del sole e nel grande silenzio, che scoprono il santuario di Dio: il deserto è questo luogo sacro! Nel fascino e nel timore di queste solitudini dei luoghi deserti, il Goumier incontra prima di tutto se stesso e Dio in un lungo a tu per tu.

L'esperienza Goum è un esperienza di tribù. Il camminare, la povertà, la semplicità fanno cadere le maschere, tutto diventa trasparenza. Un Goum non è una massa di persone sconosciute ma un gruppo a dimensione umana: 15/20 persone, dove l'altro non è un individuo qualsiasi, bensì una persona con un viso, una vita e una storia.

Un Goum non si fa senza sacerdote, che offre a quelli che lo desiderano la Parola di Dio, l'Eucarestia e la Riconciliazione con Dio.


Dal sito www.goum.it