Giovani democratici difendono i tre consiglieri del Pd

Il commento dopo le parole della sindaca dimissionaria

mercoledì 8 settembre 2021 12.44
"Sentiamo la necessità di difendere i consiglieri Marco Rifino e Marica Longo, accusati, durante le dichiarazioni pronunciate dalla prima cittadina, di non avere a cuore la città di Altamura, e che oltretutto non hanno ricevuto possibilità di replica ad affermazioni inqualificabili. Sentiamo la necessità di difendere il consigliere Alessandro Cornacchia, perché attraverso quelle illazioni la – ormai dimissionaria – Sindaca, non solo ha oltraggiato la serietà politica e personale di un ragazzo che, senza mai chiedere nulla in cambio, ha portato nuova linfa all'amministrazione comunale, ma ha anche offeso tutti i Giovani Democratici di Altamura, calpestando i nostri progetti e le nostre proposte". Lo affermano in una nota i Giovani democratici dopo le parole della sindaca Rosa Melodia in consiglio comunale all'atto della presentazione delle dimissioni.

"La lealtà che ha contraddistinto i nostri rappresentanti - aggiungono i GD guidati dalla segretaria Teresa Rifino - non ha eguali, mostrando piena disponibilità al confronto politico e al dialogo con i cittadini, con tanta passione e rispetto per il ruolo istituzionale che ricoprono. A Rifino, Longo e Cornacchia noi non solo diciamo grazie, ma diamo ancora il pieno sostegno a presentare alla cittadinanza un'idea di Altamura innovativa, adatta alla nuova generazione e in grado di essere all'altezza del tempo che si trasforma e scorre velocemente".

Quanto alla crisi politica, "quando abbiamo deciso di cominciare l'attività politica sotto il simbolo dei Giovani Democratici, eravamo fermamente consapevoli delle complessità che avrebbe comportato questo nostro impegno - spiegano - allo stesso modo abbiamo accolto la sfida di sostenere, nel lontano 2018, una coalizione di centrosinistra, che si accingeva a governare dopo tredici anni: sapevamo che sarebbe stato difficile, ma sin dall'inizio abbiamo creduto nell'impegno dei soli consiglieri comunali – Marco Rifino, Marica Longo e Alessandro Cornacchia - che hanno dato voce alle nostre istanze, alle richieste di un gruppo di ragazzi che, senza doppi fini, lavorano costantemente per il bene della città di Altamura, rappresentando una generazione che ha fame e sete di un cambiamento sano. Nel corso di questi tre anni tante sono state le difficoltà che abbiamo superato: abbiamo contribuito a momenti di riflessione necessari per continuare - o cominciare - un rapporto politico e amministrativo pieno di salite e complicazioni, per poi riporre la nostra completa fiducia in due grandi professionisti, Vincenzo Nuzzi e Mina Ricco, i quali senza riserve hanno raggiunto in poco tempo risultati importanti, che cambieranno la visione della nostra città: a loro va il nostro più grande ringraziamento. Abbiamo, con grande senso di responsabilità, accettato innumerevoli prese di posizione per noi poco condivisibili; siamo stati anche ignorati, e nonostante ciò, nonostante tutto, abbiamo cercato di andare avanti e risolvere tutte le diatribe internamente, dando il nostro punto di vista, sempre per amore di Altamura.

"E soprattutto quando, un giorno, la Prima Cittadina ha deciso di revocare la giunta comunale, nel mese di agosto e con motivazioni illogiche, abbiamo cercato nuovamente, con riflessione e senza dare adito a critiche sterili, di trovare la soluzione più giusta - dicono ancora - per non porre fine ad un progetto in cui abbiamo speso tempo, forza ed energie. Aldo Moro affermava che "si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con le sue difficoltà", affrontando con coraggio tutte le situazioni che, frenetiche, segnano la nostra vita e la nostra attività politica, e per questo motivo sentiamo la necessità di dichiarare senza remore che c'è stato un fallimento, e il fallimento di questa classe politica ha un nome e un cognome. È venuta meno la fiducia, e se solo si fossero presi in considerazione più giovani, con più lungimiranza; se solo si fossero affrontati i tanti temi posti all'attenzione di tutta la maggioranza; se solo l'entusiasmo della nuova generazione fosse stato coltivato costantemente, sicuramente non saremmo arrivati a questo punto. Diversamente, abbiamo percepito sin da subito una volontà di lavorare in solitaria, anziché aprirsi e condividere le mosse da intraprendere, percependo quindi una mancanza di tenacia nel concretizzare un rinnovamento di idee, metodi e contenuti che avrebbero dato un contributo energico e di qualità al progetto di governo del territorio, e che era il primo punto fondamentale dei Giovani Democratici e dei propri rappresentanti".