Farmacia comunale, oggi il tema in aula consiliare

Le considerazioni di Enzo Colonna. "La scarsa attenzione dell'amministrazione negli anni"

giovedì 29 novembre 2012 9.57
A cura di Angela Colonna
Torna la questione "farmacia comunale" e sarà oggi l'Assise ad esprimersi in merito. La maggioranza, dopo aver appreso l'esame condotto dallo studio di consulenza "D'Aries e associati" di Milano (dietro compenso di 17mila euro), pone all'attenzione dell'aula la proposta di vendita con asta pubblica della quota partecipativa dell'Ente del 51% e determinata dalla "D'Aries" in un valore di mercato pari a 220mila euro. Da tale cifra partirà l'asta. Il 49% è del dr. Crocetta, che costituisce così la società "Faralta s.r.l.".

Per tre anni consecutivi l'esercizio ha registrato bilanci in negativo e il Comune, proprio per questo, secondo quanto stabilisce la legge, non può più intervenire con crediti, garanzie, aumenti o trasferimenti di capitale. Ma l'art. 6, comma 19, della legge richiamata (n. 122/2010) aggiunge un passo: «sono in ogni caso consentiti i trasferimenti alle società di cui al primo periodo a fronte di convenzioni, contratti di servizio o di programma relativi allo svolgimento di servizi di pubblico interesse ovvero alla realizzazione di investimenti». Ed è proprio il caso della società Faralta che ha stipulato con il Comune un contratto di servizio per la gestione della farmacia comunale. A sottolinearlo è il consigliere Enzo Colonna (Aria Fresca). "Questa seconda opzione –afferma Colonna- non è stata minimamente presa in considerazione, se non altro anche, motivatamente, per scartarla". Il consigliere lamenta, dunque, la scarsa attenzione dedicata al tema, soprattutto relativamente alla non considerazione delle varie e numerose proposte avanzate negli anni dalla Commissione consiliare di Controllo, tutte documentate e messe agli atti. Ad esempio, si sollecitavano agevolazioni e condizioni di favore per le persone direttamente o indirettamente assistite dai servizi sociali comunali, sperimentazione della consegna a domicilio di farmaci, promozione e vendita di alcuni prodotti poco diffusi sul mercato, campagne pubblicitarie o riduzione dei costi di gestione della farmacia. Anche lo stesso socio, dr. Crocetta, ha più volte richiesto lo spostamento della sede, data la mancanza in zona di uno studio medico che agevolerebbe la vendita dei medicinali.

La vendita oggi della quota societaria dell'Ente, secondo il consigliere di Aria Fresca, non sarebbe una oculata mossa economica per gli esiti modesti che ne deriverebbero: "in realtà stai svendendo", è il suo commento rivolto al Comune. E aggiunge: "Resta, poi, un mistero davvero buffo, pochissimo glorioso: quella comunale sembra essere l'unica farmacia in perdita".

Inoltre, non è necessaria una alta dose di lungimiranza per prevedere l'inizio di contenzioso tra il Comune e il socio privato che già lamenta ritardi e omissioni da parte dell'Amministrazione.