Ieri sera, sparatoria a Cassano delle Murge

Intervengono anche i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Altamura. Tre gli arrestati

lunedì 13 settembre 2010 11.15
Rintracciati ed arrestati i tre uomini che ieri sera a Cassano delle Murge hanno tentato di uccidere un 42enne, Carlo Sardella, sparandogli contro alcuni colpi di arma da fuoco. Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Cassano delle Murge unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Altamura hanno risolto in breve tempo il caso, rintracciando i responsabili, tre uomini di 25, 27 e 32 anni. Si tratta rispettivamente di Michele Terlizzi, Alessandro Di Cillo e del sorvegliato speciale Piero Margheriti. I tre, tutti del luogo e già noti alle Forze dell'Ordine, sono ora accusati di tentato omicidio in concorso, lesioni aggravate e porto abusivo di arma da fuoco.

I Carabinieri hanno ricostruito i retroscena della vicenda che ha visto, verso le ore 17,00 di ieri, la vittima incontrare Terlizzi che lo ha invitato ad uscire dalla propria abitazione e a raggiungerlo in strada. Qui Sardella essendosi accorto degli altri due complici si sarebbe spostato nel vicino Vicolo Gentile, nel centro storico del paese, dove Di Cillo lo ha ferito mirandolo alla gamba. La vittima, ferita ad un polpaccio da un proiettile calibro 22, è riuscita a fuggire rifugiandosi nella propria abitazione e schivando altri colpi d'arma esplosi in sua direzione.

I militari, in seguito alla raccolta di testimonianze e al ritrovamento di tre proiettili ed un'ogiva, sono risaliti all'identità degli autori e successivamente al loro arresto. I malviventi sono stati fermati mentre erano a bordo di una Golf e nella quale è stato ritrovato un giubbotto antiproiettile. Presso le abitazioni dei tre uomini sono stati recuperati gli indumenti che i tre indossavano al momento dell'agguato. I colpevoli sono stati arrestati e trasferiti presso il carcere di Bari. Dopo l'aggressione Sardella si è fatto accompagnare da un passante presso l'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, dove è stato giudicato guaribile in venti giorni. Il movente dell'accaduto sarebbe un presunto sgarro della vittima nei confronti di qualche conoscente dei malviventi.