Consiglio monotematico su Cava Pontrelli

Arriva una "cabina di regia". Obiettivo: garantire la conservazione delle orme dei dinosauri

mercoledì 18 luglio 2012 16.11
A cura di Angela Colonna
21 presenti. È il numero degli attori politici che ieri hanno partecipato al Consiglio comunale monotematico su Cava Pontrelli. Non è passato molto tempo, però, dall'inizio dei lavori che il consigliere Pietro Ciccimarra ha lasciato l'aula. "Non c'è nessun documento su cui discutere, nessun atto", ha dichiarato. E continuando: "Non siamo posti nelle condizioni di deliberare nulla perché manca il carteggio sul tema, siamo impreparati, non si può celebrare un Consiglio sulla base di informazioni date dalla stampa o sul sentito dire".

E "l'impotenza" di operare a tutti gli effetti è stata espressa da più parti. Molti consiglieri intervenuti al dibattito, pur esprimendosi a favore dell'esproprio visto come migliore soluzione, non hanno velato la necessità di avere un supporto maggiore, quale un cronoprogramma, per esempio, da seguire o il coinvolgimento nell'occasione di altri organi competenti. Un coro di voci bianche rimproverato da Enzo Colonna (che, di fronte all'incapacità ammessa dai consiglieri, ha invitato tutti a fare ritorno a casa) e ripreso, poi, da Lello Rella che ha menzionato le norme secondo cui il Ministero può imporre al privato gli interventi per la salvaguardia e la tutela del bene.

La risultante della lunga discussione è sfociata nella decisione di formare una commissione (definita in sede "cabina di regia") di consiglieri, associazioni e enti. Un unico obiettivo: garantire la conservazione delle impronte dei dinosauri in cava Pontrelli.

Da parte dell'associazione Spiragli, i cui rappresentanti erano presenti in sala consiliare, c'è stata la richiesta di condivisione con il Comune delle future azioni riguardanti la Cava, e cioè, la stima del sito e la conclusione dell'esproprio. Inoltre, si è palesata la volontà di attuare nei confronti Soprintendenza un'azione legale di richiesta di responsabilità per la tutela del bene. Un'azione che, a detta degli spiraglini, andrebbe condivisa con l'Amministrazione. All'attenzione di tutti sono stati posti l'art. 834 del Codice civile e l'art. 42 comma 3 della Costituzione, punti che vertono sull'esproprio per pubblica utilità e che hanno già trovato applicazione il 17 ottobre 2011, data in cui fu avviata la procedura d'esproprio. Ma da quel giorno, il nulla.