Consiglio comunale, la maggioranza cade sul primo punto

Solo 15 i voti a favore del provvedimento

martedì 21 ottobre 2014 9.16
A cura di Francesco Mastromatteo

Alla disperata ricerca del sedicesimo.

Il primo dei consigli comunali dedicati alla discussione ed all'approvazione del bilancio termina prima ancora di riuscire ad approvare il primo punto all'ordine del giorno, mettendo a nudo le serie difficoltà di una maggioranza a corto di numeri.

La seduta, assente il presidente Dambrosio, sostituito inizialmente da Pasquale Giorgio, fin dall'appello iniziale mostra una strada tutta in salita per i consiglieri di Mario Stacca: il "dissidente" Nunzio Lagonigro infatti va a sedersi tra i banchi di minoranza, lasciando a 15 il numero dei sostenitori dell'amministrazione.

Nelle preliminari ritornano i temi del sostegno a Matera 2019 e dell'approvazione urgente del Sac, ma i vuoti tra le file della compagine di centrodestra sono troppo evidenti perché le opposizioni non ne approfittino: "Il bilancio è una questione di scelte politiche – attacca Dionigi Loiudice - se la maggioranza non c'è in consiglio non potete approvarlo", invocando una sospensione dei lavori. "Non aspettatevi nessuna cooperazione – dichiara di rincalzo Enzo Colonna – il dato politico è che non c'è una maggioranza. I nostri emendamenti sono stati dichiarati irricevibili, denunciamo questa decisione arbitraria, l'approssimazione e l'irregolarità dei lavori".

I ringraziamenti ufficiali di Luigi Lorusso, neoeletto nel consiglio della Città Metropolitana, sono l'unico momento di fair play bipartisan in una seduta che prosegue a colpi di richieste di verifica del numero legale e accuse verso le scelte della presidenza: "Le date le ha scelte Dambrosio" è il commento di Saverio Di Perna, autore della prima richiesta che sospende i lavori per dieci minuti, "Il presidente prima non concorda le date con noi, poi è il primo a non presentarsi" rincara la dose Daniele Tresca, che chiede di concordare il prosieguo dei lavori a causa dei numeri esigui.

La discussione sul primo punto, inerente la quantità di aree e fabbricati da cedere per residenza e attività produttive e terziarie, arranca fino al voto, ma se nelle dichiarazioni di alcuni consiglieri, come Tresca e Marroccoli, sembra balenare qualche possibilità di dialogo, la conta finale non lascia margini di speranza: i voti a favore saranno solo 15, determinando lo scioglimento anticipato della seduta.

Si apre la caccia al voto. Un voto mancante non solo necessario alla maggioranza per andare avanti fino al termine della consiliatura, ma anche e soprattutto per approvare un bilancio non procrastinabile…