Cava Pontrelli, l'esproprio si arena al Ministero

Spiragli: "Intollerabile oblio dello Stato"

domenica 12 ottobre 2014 13.30
Cava Pontrelli, l'associazione "Spiragli" torna ad attaccare. Stavolta al centro delle polemiche non c'è l'amministrazione comunale, ma il Ministero, non ancora pronunciatosi dopo la manifestazione d'interesse alla acquisizione del sito, votata all'unanimità dal consiglio comunale, che prevede la procedura espropriativa in capo al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, titolare del procedimento, e garante dell'accessibilità allo stesso sito da pubblica via.

Un atto con cui il comune si è impegnato a stanziare la cifra di 535.000 euro, inserita nella previsione di bilancio per il 2014: Fondi necessari per il passaggio della cava dai privati, che ne detengono attualmente la proprietà, allo Stato. Tutta la relativa documentazione è stata trasferita sia al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che al MiBACT - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, affinché provvedano celermente ad espletare gli ultimi atti amministrativi, ma per ora, nessuna risposta dai palazzi romani.

"Sono passati più di due mesi dalla delibera consiliare del 22 luglio scorso con la quale si ratificava la disponibilità del Comune di Altamura a stanziare la somma necessaria a procedere con l'esproprio di Cava Pontrelli", scrive "Spiragli" in un comunicato. "Immediatamente dopo quella data, gli atti ufficiali sono stati trasmessi dal Comune al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, perché si desse corso, in tempi rapidi, alle fasi successive".

"Purtroppo – continua la nota - come sempre è accaduto nel corso ...di questi quindici lunghissimi anni, ancora una volta lo Stato ha manifestato la propria inettitudine oltre che lentezza, confinando una questione così delicata in una condizione di intollerabile oblio".

"Riteniamo inammissibile e grave tale comportamento da parte del Ministero – conclude l'associazione - e chiediamo al Soprintendente Luigi La Rocca, in qualità di rappresentante periferico del Governo Centrale, di spiegare le ragioni di questo ulteriore, ingiustificato ritardo".

Dopo quasi 15 anni di mobilitazioni, lotte e polemiche, la vicenda della cava dei dinosauri, che con le sue decine di migliaia di orme risalenti a 80 milioni di anni fa costituisce uno dei siti paleontologici più importanti al mondo, deve ancora fare i conti con i tempi della burocrazia…