Antimafia, nella “mappa” delle violazioni una lista civica di Altamura

«Le mafie non fanno politica, ma se ne servono». Beppe Pisanu ha presentato la relazione sulle ultime Amministrative negli scorsi giorni

venerdì 11 febbraio 2011 09.30
La Commissione parlamentare Antimafia ha svolto un'indagine sui rapporti fra mafia e politica nelle elezioni amministrative del 2010. Il Codice di Autoregolamentazione stabilito dalla stessa Commissione è stato violato 45 volte. Si tratta di un Codice di Autodisciplina per la non candidabilità di persone accusate di legami con la criminalità organizzata. Le violazioni riguardano 11 candidati eletti e 32 non eletti.

I dati, tuttavia, risentono del carattere "disomogeneo" su cui la Commissione Parlamentare Antimafia, guidata da Beppe Pisanu, ha potuto lavorare.

Il presidente della Commissione Antimafia ha rilevato che «solo in casi particolari le mafie si espongono fino al punto di candidare alle elezioni loro riconoscibili affiliati» mentre «vicende giudiziarie anche recenti ci hanno rivelato lo spettacolo non certo inconsueto di candidati che si offrono ai boss mafiosi in cambio del loro sostegno elettorale. Sappiamo - ha aggiunto - che in genere le mafie non fanno politica, ma se ne servono a tutti i livelli. Non propongono candidati, ma utilizzano gli eletti, pronte a sostenerli successivamente per i servigi resi, come a punirli per le promesse non mantenute».

«Il 55,5% delle violazioni al Codice si verifica su liste locali», sottolinea la relazione della Commissione Antimafia.

Fra le liste civiche che compaiono nella "mappa" delle violazioni accertate dall'Antimafia al Codice di Autoregolamentazione per le ultime amministrative, anche una di Altamura. Si tratta del Terzo Polo di Centro - Democrazia Cristiana, lista che sosteneva il candidato sindaco Lillino Colonna. Il candidato in questione - non eletto - è Giovanni Cagnetta, su cui pende una una condanna non definitiva per estorsione e usura. Ha raccolto sette voti.