Antica Masseria: parlano i lavoratori

Dopo la proposta dell'associazione antiracket, s'affaccia la speranza. Stipendi ancora da riscuotere, ma si guarda avanti

mercoledì 27 febbraio 2013
Niente restava della "Antica Masseria dell'Alta Murgia" fino a qualche giorno fa. Se non quei venti ex dipendenti (nella foto d'archivio, ndr) che la presidiavano a vista. "Nonostante sia chiusa, noi cerchiamo di andare ogni giorno sul posto così se arriva qualcuno, o se prendono delle decisioni ci devono necessariamente coinvolgere. Se l'avessimo abbandonata saremmo stati tirati inevitabilmente fuori", commenta Vincenzo Lorito. Uno dei lavoratori che non si è mai arreso al destino dell'ex parco dei Templari.

E ora sembra stia arrivando la ricompensa alla costanza dei mesi passati. È stato come tirare i sassi in piccionaia, il progetto presentato dalla Associazione provinciale antiracket e antimafia di Molfetta e relativo alla riattivazione della "Antica Masseria dell'Alta Murgia". Una miscela di emozioni tra gli ex lavoratori, alla notizia. Speranze che riaffiorano, voglia di riscatto, ma anche paura di essere nuovamente delusi. Non più una scuola di formazione in collaborazione con la Provincia di Bari e l'istituto alberghiero di Altamura, come ipotizzato qualche mese fa dal sindaco di Altamura Mario Stacca. Ma a tutti gli effetti una struttura ricettiva. Con le stesse funzioni che la sala aveva fino ad un anno fa. Per affidarla ad una costituenda cooperativa. È questo il contenuto della proposta che fa capo alla associazione molfettese.

Nel frattempo è stata fissata per i primi di marzo la prima udienza relativa al recupero dei crediti avanzati dagli ex lavoratori. Ultimi stipendi non riscossi, tredicesima e Tfr vantati. Ma quei dipendenti, dopo la buona novella, pensano già al futuro. E hanno le idee chiare. Prima la costituzione di una cooperativa di 12 persone circa, stabili. E poi a seconda delle esigenze lavorative verranno contattati anche altri lavoratori. Subito dopo la riapertura. Intorno a maggio. E immediatamente a lavoro. Ristorazione e probabilmente non solo. "In questo momento abbiamo un po' di progetti che dovremmo mettere a fuoco", continua Lorito. "Ma prima di procedere questo documento relativo al cambio di destinazione dovrebbe andare in definizione in Procura a Bari, alla presenza anche della associazione antiracket. Già nei prossimi giorni", conclude Lorito, nella speranza che l'iter proceda senza intoppi.