Irregolarità nella gestione dei fondi europei

"Le gravi carenze di cui le autorità italiane hanno dato prova su gestione e controllo dell'utilizzo dei fondi dell'Unione europea Ue sono tali da condurre a irregolarità sistemiche".
Con queste motivazioni la Corte europea ha confermato il taglio di 80 milioni di euro al Fondo di sviluppo regionale per la Puglia già applicato dalla Commissione nel 2009. Il taglio riguarda il bilancio 2007-2013, e in particolare i fondi destinati alla Puglia e stanziati dopo l'approvazione nel 2000 del programma operativo per la Regione Puglia (POR Puglia).

Nel 2000 la Commissione ha dato il via libera stanziando a favore delle autorità italiane 1,72 miliardi di euro a titolo di Fondo europeo di sviluppo regionale: in tutto sono già state versate somme per 1, 23 miliardi di euro. Nel 2007 la Commissione ha effettuato un primo "audit" per verificare i sistemi di gestione e controllo delle autorità italiane, che però ha dato esito negativo. Stesso risultato per una successiva verifica risalente al 2009 durante il quale la Commissione, dopo aver riscontrato che nulla nella gestione dei fondi era cambiato, ha deciso di sospendere i pagamenti fissando un termine per l'Italia affinché venissero apportati i correttivi necessari. Cosa che a quanto pare non è avvenuta.

L'Italia, dopo la prima sentenza, ha presentato ricorso, ma a quanto pare è stato respinto e la Corte ha confermato lo stop per 80 milioni di euro. Altra cosa non da paco, da Bruxelles sottolineano il rischio che "le insufficienze constatate dalla Commissione rimettano in discussione l'efficacia dell'insieme di gestione e di controllo del Por Puglia e presentino quindi un rischio rilevante di perdita per il bilancio dell'Unione".