Strage di Largo Nitti, trent'anni all'esecutore materiale

Emiliano: "la Regione parte civile nel processo"

mercoledì 29 giugno 2016
Si è concluso con una condanna a 30 anni per Savino Berardi e sei per Nicola Centonze il rito abbreviato contro gli esecutori dell'attentato di Largo Nitti che provocarono il ferimento di cinque ragazzi e la morte di Domenico Martimucci.

Berardi, ritenuto l'esecutore materiale della strage è stato condannato per i reati di porto e detenzione di esplosivi, sette tentati omicidi, strage aggravata dal metodo mafioso e omicidio volontario mentre Centonze era accusato di violazione della normativa sugli stupefacenti.

Soddisfazione è stata espressa dal governatore pugliese Michele Emiliano, per la sentenza emanata dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, Roberto Olivieri del Castillo.

"Questa sentenza - dichiara Emiliano che proprio ieri era in vista ad Altamura per i funerali di altri cinque giovani altamurani - non restituirà Domenico ai suoi cari, ma segna un momento importante per la sua famiglia e la comunità di Altamura e della Puglia. Il 70% delle oltre 900 famiglie delle vittime innocenti di mafia in Italia aspetta ancora di conoscere la verità e di ottenere giustizia. I responsabili, in questo caso, sono stati individuati, processati e, oggi, condannati. La mia gratitudine alla magistratura ed al Comando Provinciale di Bari dei Carabinieri per il lavoro svolto in tempi celeri e con tanta efficacia. Questo è il primo processo di mafia in cui la Regione Puglia si è costituita parte civile".

"La provvisionale a favore della Regione Puglia disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari - spiega il dirigente della sezione antimafia sociale, Stefano Fumarulo - sarà investita in progetti di antimafia sociale con particolare attenzione alla città di Altamura. Alle tante iniziative in memoria di Domenico Martimucci sentiamo la responsabilità di realizzare anche attività di impegno concreto sul territorio".