Ospedale Murgia: "Oncologia aperta e funzionante"

La Asl comunica le attività in corso nonostante trasferimento dal 6° al 4° piano

mercoledì 2 febbraio 2022 13.28
L'altro ieri Altamuralife ha dato notizia di una raccolta di firme on line riguardante il reparto di oncologia dell'ospedale della Murgia. Con l'apertura dell'area Covid medica al sesto piano, l'unità è stata trasferita al quarto e dislocata in locali meno ampi. Questo comporta disagi per le pazienti.

La Asl di Bari ha inviato un comunicato in cui sottolinea che "l'Oncologia del "Perinei" è aperta e funzionante, così come tutto l'Ospedale" e che "l'attivazione del Centro Covid, relativamente al sesto piano del Presidio in cui sono ospitati i riconvertiti reparti di Malattie Infettive e Medicina, non impedisce che l'assistenza sanitaria si svolga normalmente sia nel Day Service oncologico sia nelle altre articolazioni operative dell'Ospedale".

"Le caratteristiche strutturali e logistiche del "Perinei" garantiscono infatti che le attività Covid e quelle non Covid (in altre 20 unità operative tra reparti e servizi), sia di ricovero sia ambulatoriali, possano essere effettuate in sicurezza - aggiunge l'azienda sanitaria - grazie a spazi e percorsi completamente isolati e separati. «Per far fronte all'emergenza - chiarisce la dr.ssa Annalisa Altomare, della Direzione Medica – abbiamo moltiplicato gli sforzi, da un lato per adattare la struttura alla diversa domanda di salute che il Covid 19 impone, dall'altro per riorganizzare il lavoro nelle unità operative. Pur avendo il Centro Covid impegnato in prima linea, stiamo sperimentando nel resto del Presidio la nostra capacità di garantire assistenza sanitaria all'utenza non Covid. L'Ospedale e gli operatori stanno facendo notevoli sacrifici, perciò all'utenza chiediamo consapevolezza e condivisione».

La vicenda dell'Oncologia è a suo modo emblematica. Il reparto, diretto dalla dr.ssa Rita Maria Calabrese, ha dovuto cedere i suoi spazi al Centro Covid, con il trasferimento – in 24 ore - dal sesto al quarto piano negli ambienti della Riabilitazione, peraltro senza mai interrompere alcuna terapia. «Lo spazio a disposizione è inferiore – conferma la dr.ssa Altomare - ma le attività di terapia sono rimaste identiche, così come il personale. Naturalmente, a fine emergenza, l'obiettivo è ripristinare la situazione com'era in precedenza».

A disposizione ci sono quattro stanze per la chemioterapia, ognuna dotata di tre poltrone per le infusioni in modo da garantire il necessario distanziamento, una medicheria, la stanza dei medici e quella per gli infermieri, oltre agli ambienti di servizio. Immutate le attività di Day Service, dalla terapia antiblastica endovena in sede a quella orale effettuabile a domicilio sotto controllo medico, ma anche trasfusioni, visite specialistiche, esami, terapie di supporto e follow up, compreso il supporto psicologico – con un'agenda Cup dedicata - assicurato dalla dr.ssa Caterina Spano, nonché consulenze in sede e contatti telefonici e telematici continuativi. Servizi e terapie oncologiche - dice ancora la Asl - di cui usufruiscono più di 100 pazienti al mese, per la chemioterapia endovenosa, e un numero anche superiore per la terapia orale a domicilio, per la quale vengono impiegate terapie innovative e personalizzate, anche con l'uso di farmaci biologici".