Lupa uccisa ad Altamura, allarme bracconaggio

L'associazione Cabs sollecita interventi nazionali urgenti

martedì 5 gennaio 2021 08.40
"Rimane un mistero il perché il Governo non si decide ad intervenire sull'ormai gravissimo fenomeno del bracconaggio". Questo il commento del Cabs, l'associazione di volontari esperti in antibracconaggio, dopo che si è avuta notizia della lupa inseguita e poi uccisa a colpi di fucile ad Altamura, in località Lago Cupo, a oltre 20 km da Altamura nel Parco nazionale dell'Alta Murgia.

Una lupa è stata uccisa a colpi di fucile, presumibilmente dopo essere stata inseguita da un fuoristrada dal quale sono stati esplosi i colpi mortali. Sull'accaduto indagano i Carabinieri del Reparto Parco nazionale dell'Alta Murgia. L'episodio risale al 23 dicembre.

"Una giovane lupa - aggiunge il Cabs - che fa seguito a ben altri quattro lupi dei quali si è avuta notizia nelle scorse settimane. Ad essere state interessate erano le province di Alessandria, Matera, Pesaro e Parma. Come dire bracconaggio a tutta forza e contro specie particolarmente protette a ogni latitudine d'Italia. Già nelle scorse settimane il Cabs aveva messo in evidenza il grave atteggiamento del Governo italiano additato per non intervenire adeguatamente contro un fenomeno, quale quello del bracconaggio, che ormai ha raggiunto in Italia livelli elevatissimi. Il Cabs, infatti, sottolinea come nei confronti dell'Italia gli uffici di Bruxelles avevano aperto il cosiddetto fascicolo EU-Pilot, ossia un atto propedeutico alla procedura d'infrazione che sarebbe scattata proprio per la mancata tutela del patrimonio faunistico".

"Cosa ha fatto il Governo italiano? Semplicemente - spiega il Cabs - ha redatto un piano nazionale contro il bracconaggio ove sarebbero previsti interventi più decisi in danno dei cacciatori di frodo che è stato presentato all'Unione Europea. Sulla base di tale atto gli uffici di Bruxelles hanno chiuso il fascicolo contro l'Italia. Peccato - ha concluso il CABS - che tale piano sia rimasto in buona sostanza inattuato ad esempio ove prevedeva l'inasprimento delle pene ad oggi più blande di quelle previste per un furto di galline. L'inseguire in auto una specie particolarmente tutelata e in piena area protetta fino ad ucciderla a fucilate, è uno dei peggiore risultati che tale politica ha potuto partorire".