Istituito un comitato tecnico per la conservazione del Campo 65

A Palazzo di Città la prima riunione operativa

venerdì 30 agosto 2019 17.26
Il campo 65, conosciuto anche come campo profughi, sorge in via Gravina e fu costruito per la detenzione di prigionieri di guerra. Considerato tra i più grandi d'Italia, il campo si estende su di un'area di 30 ettari, fu utilizzato come campo di istruzione di partigiani jugoslavi ed infine come campo profughi di esuli.

Recentemente il campo profughi è stato riportato all'attenzione pubblica, dopo la visita a Palazzo di Città di figli di ex prigionieri di guerra ritornati ad Altamura per non dimenticare i luoghi di reclusione dei propri padri, accompagnati dal presidente dell'associazione "Campo 65" Domenico Bolognese che da anni conduce degli studi.

Il 2 giugno scorso, in occasione della festa della Repubblica, è stata anche organizzata una visita guidata che ha ottenuto una notevole partecipazione.

L'Amministrazione Comunale ha, per questo, ritenuto opportuno approfondire la ricerca storica, recuperando i luoghi di rilevanza storica.

Si è tenuta ieri, a Palazzo di Città, la prima riunione operativa del comitato tecnico per la conservazione, il recupero, la valorizzazione e la fruizione di Campo 65, che ha definito gli obiettivi, anche alla luce della partecipazione al bando della Regione Puglia "La cultura si fa strada".

Il comitato tecnico è costituito da: Comune di Altamura, Università di Bari e di Foggia, Parco dell'Alta Murgia, Istituto Pugliese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea e rappresentanti istituzionali del territorio