Isole ecologiche, la protesta arriva a Palazzo di Città

I residenti di Parco San Giuliano: "Valutiamo il ricorso al Tar"

giovedì 28 maggio 2015 9.08
A cura di Francesco Mastromatteo
"Andremo avanti nella nostra lotta, se necessario anche ricorrendo al Tar. Tra le nostre case vogliamo il verde e non una discarica".

C'è determinazione nei cittadini del quartiere di Parco San Giuliano, raccoltisi davanti a Palazzo di Città nel portare avanti la protesta contro l'ipotesi di allocare tra le loro case i due centri comunali di raccolta, ovvero le isole ecologiche composte di un'area attrezzata con contenitori e zone open-space.

Come si ricorderà sono quattro centri comunali di raccolta dei rifiuti per l'Unione dei Comuni dell'Alta Murgia, secondo un bando che comprende i comuni di Altamura, Gravina e Grumo, per un importo complessivo di 1.321.445 euro stanziato dalla Regione Puglia nell'ambito del POR 2007/13 ed in parte finanziato con fondi dei comuni appartenenti all'Unicam. Le isole ecologiche hanno l'obiettivo di ridurre il numero dei rifiuti smaltiti in discarica, consentendo il conferimento diretto da parte dei cittadini non solo di materiali di normale raccolta, ma anche di rifiuti ingombranti, metalli, scarti verdi provenienti da potature e sfalci, nonchè di altri rifiuti non idonei a confluire nei tipici cassonetti.

I due centri altamurani inizialmente sarebbero dovuti sorgere rispettivamente tra via Martin Luther King e via le Fogge e tra via Carpetino, via Saragat e via Nenni. La prima isola ecologica prevedeva un'area di circa 3900 metri quadrati mentre la seconda circa 2850. Un procedimento ritenuto "omissivo ed illegittimo sul piano formale e sostanziale" dai cittadini del quartiere, che avevano presentato una petizione popolare che secondo i firmatari della petizione "prevede lo smaltimento di immondizia selezionata, anche di sostanze tossiche" e contrario alla destinazione "verde" dell'area pubblica prospiciente l'abitato di via Nenni, confermata da diverse delibere comunali.

In seguito alle proteste dei residenti, Palazzo di Città, "al fine di garantire una migliore fruizione dei servizi sul territorio comunale delocalizzando gli impianti all'estrema periferia dell'abitato" aveva deciso di "accogliere le richieste della cittadinanza ritenendo di procedere al trasferimento" delle stesse su altre aree di proprietà comunale, identificate catastalmente al foglio di mappa 154 (particelle 466-518) e 131 (particelle 350-365-375-376), ricadenti rispettivamente in una lottizzazione nella zona artigianale di via Gravina e nel quartiere Parco San Giuliano.

Tutto finito? Nient'affatto, perché ora a non volere le due isole ecologiche – significativamente chiamate "discariche"- sono a loro volta i residenti del quartiere situato sulla via di Bari. Un'opposizione espressa negli ultimi giorni ed entrata anche nel dibattito elettorale, e che ha portato un gruppo di rappresentanti del quartiere a manifestare stamattina davanti alla casa comunale, per poi essere ricevuti, in una piccola delegazione, dal subcommissario Enza Manica e dal dirigente tecnico Giovanni Buonamassa.

"Chi ha scelto il quartiere come sito non conosce il posto –affermano i cittadini nel corso dell'incontro - le strade sono strette e non adatte a un doppio senso, ci giocano i nostri figli". Ma ad essere sotto accusa sono soprattutto i profili di illegittimità della delibera con cui, in extremis, la giunta Stacca, prima di terminare il proprio percorso, aveva spostato la destinazione delle due isole ecologiche. "Nell'atto non c'è un parere tecnico, non sono menzionate neppure le strade specifiche dove dovrebbero sorgere le isole – continuano i rappresentanti del quartiere - quello spazio deve essere destinato a verde, secondo gli accordi tra ditte costruttrici e comune, sfociati in un progetto che risale al 2006".

Da Palazzo di Città però ci si affetta a gettare acqua sul fuoco delle polemiche: "Quello di aprile è solo un atto di indirizzo che oltretutto è arrivato tardi – spiegano – la Regione non intende prenderlo in considerazione, non sussistono i tempi tecnici in quanto la procedura di affidamento è già in fase avanzata, una posizione che abbiamo sollecitato per primi, anche per non perdere i finanziamenti, che riguardano anche altri comuni". Spiegazioni accolte con soddisfazione dai fautori della protesta, che però non si dicono del tutto tranquillizzati e annunciano di valutare un eventuale ricorso alla giustizia amministrativa.

Il rischio di ritrovarsi le isole ecologiche, o discariche che dir si vogliano, insomma, sarebbe scongiurato per Parco San Giuliano, ma non per via Carpentino, a dispetto dell'atto approvato dalla giunta uscente. Una patata bollente, tra le tante, che rischia di scatenare una guerra tra quartieri della città e che passerà alla futura amministrazione…
img 1385
img 1381
img 1388
img 1382
img 1383
img 1392
img 1396
img 1402