A rischio chiusura l'ultimo presidio di legalità

Sinistra Italiana in merito alla chiusura del Giudice di pace

sabato 25 giugno 2016
In seguito alla riforma "Taglia Tribunali" n. 155 del 2012, il Governo decideva di intervenire sulla spesa pubblica, sopprimendo, su tutto il territorio nazionale, le sedi distaccate dei tribunali, accorpandoli a quelli dei capoluoghi. Veniva, quindi, soppressa la sezione di Altamura, articolazione del Tribunale Di Bari, la quale rimarrà operativa fino al 2018 per smaltire le cause iscritte prima della riforma.
Per gli uffici del Giudice di Pace operativi fuori dai capoluoghi di provincia, compreso quello di Altamura, il d. lgs. 156/2012 prevede la possibilità, per l'ente locale, di mantenere l'Ufficio del Giudice di Pace, a condizione che si faccia carico dei relativi costi di gestione, compresi quelli inerenti al personale.
Pertanto, la precedente amministrazione Stacca decideva di accollarsi i suddetti costi: assumeva due dipendenti, uno per il settore penale, l'altro per quello civile, nonché un istruttore, fornendo loro adeguata formazione, attraverso la frequentazione di appositi corsi.

Anche altre amministrazioni, come quella di Gravina, apprestavano i provvedimenti per un regolare funzionamento dell'Ufficio del Giudice di Pace.
Tuttavia, con l'insediamento della giunta Forte, si procedeva alla sostituzione del funzionario addetto al settore penale con altra unità che, però, non avendo ad oggi frequentato il corso previsto per la formazione, non ha alcun potere di firmare gli atti. Tale situazione ha inevitabilmente comportato un sovraccarico di lavoro sull'altro unico funzionario che, nel frattempo, è stato adibito, per gran parte della settimana, a dirigere l'ufficio contenzione del Comune, creando, in tal modo, disagio e confusione sia nei cittadini, che negli avvocati e consulenti tecnici.

Vi è da premettere che tanto la sostituzione del funzionario voluta dalla giunta Forte quanto l'utilizzazione della dirigente presso il Comune non erano state autorizzate dal Presidente del Tribunale di Bari, il quale, venuto a conoscenza dell'imbarazzante situazione, ha comunicato che, se non vi fosse stato posto rimedio, sarebbe stato costretto ad inviare una relazione negativa al Ministero, al quale tuttora compete la scelta di decretare la definitiva chiusura della sede.
Le ripercussioni dell'eventuale soppressione sono tutt'altro che trascurabili, soprattutto in un momento in cui si stanno ampliando considerevolmente le competenze del Giudice di Pace in materia sia civile che penale: il cittadino altamurano che intenda avvalersi dell'autorità giurisdizionale per la tutela dei propri diritti, sarà inevitabilmente costretto a spostarsi a Bari, e ciò con il rischio di un pericoloso effetto deterrente rispetto al ricorso al giudice.
Inoltre, sopprimere l'Ufficio del Giudice di Pace all'interno di un Comune caratterizzato da un'elevata densità demografica, quale è quello di Altamura (ben 70.000 abitanti circa!), significherebbe privare completamente i cittadini di una tutela giurisdizionale immediata e di facile accesso.

Non si dimentichi, poi, che Altamura è stata la prima sede della Corte d'Appello di Puglia e Basilicata (questa fu istituita con decreto di Giuseppe Bonaparte il 20 maggio 1808 fino al 7 giugno 1817, data in cui fu trasferita a Trani fino al 1923). Quindi, laddove venisse decretata la chiusura dell'Ufficio del Giudice di Pace, si finirebbe per fare un notevole passo indietro.
È evidente la leggerezza, per usare un eufemismo, con la quale è stata amministrata dalla Giunta Forte la gestione dell'ultimo presidio di giustizia della città di Altamura.
Dunque, a fronte delle gravi minacce che incombono sulla nostra città, Sinistra Italiana Altamura chiede al Sindaco Forte gli opportuni provvedimenti al fine di rimediare agli errori commessi e di assicurare il mantenimento dell'Ufficio, in quanto ormai l'unico e il solo baluardo di giustizia cui fare riferimento.