10 febbraio, giorno del ricordo

Le iniziative ad Altamura. Si commemorano le vittime delle foibe

giovedì 10 febbraio 2011 09.00
La storia ci insegna che l'uomo è capace di atrocità ingiustificabili, un insegnamento che i deboli e gli indifesi, secolo dopo secolo, hanno appreso sulla propria pelle. Il minimo che possiamo fare, noi fortunati che, per lo più, la storia l'abbiamo solo studiata, è non dimenticare. Con la Legge n. 92 del 30 marzo 2004, il Parlamento italiano ha istituito il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle foibe.

In questa giornata sono previste iniziative in tutta Italia che coinvolgono soprattutto gli studenti. Nel pomeriggio, alle ore 16.30, presso l'Aula Magna della scuola secondaria di I grado "Eugenio Pacelli", si terrà una "Lezione di storia".

I militanti de La Destra e Gioventù Italiana di Altamura, insieme al "Comitato dieci febbraio", deporranno alle 15.30 una corona di fiori in "Via Caduti delle foibe". Distribuiranno anche opuscoli informativi e cartoline Io ricordo ai cittadini, agli studenti, al Sindaco di Altamura e ai Consiglieri comunali. «Diamo atto - scrive Carlo Moramarco, commissario de La Destra - che da qualche anno, su nostro invito, l'Amministrazione comunale di Altamura fa affiggere un manifesto in occasione del Giorno del Ricordo, ma chiediamo, altresì, alla stessa Amministrazione comunale quali iniziative intende predisporre per ricordare i martiri delle foibe. Ancora oggi, nella scuola italiana, la tragedia delle foibe non viene adeguatamente affrontata e raccontata ai ragazzi. La memoria dei tanti italiani trucidati dalla violenza comunista non trova ancora il dovuto spazio». Pertanto il commissario Carlo Moramarco «rivolge un appello alle varie istituzioni e ai giovani affinché venga ricordata tale tragedia, per capire cosa è successo in quegli anni, invitandoli a partecipare al corteo che si terrà a Bari stasera alle ore 19.00, partenza da Piazza Umberto I, Palazzo Ateneo, con arrivo in Corso Vittorio Emanuele, organizzato dal "Comitato dieci febbraio"».

«Se vogliamo realizzare un'identità nazionale, nella quale tutti indistintamente dobbiamo e possiamo riconoscerci - conclude - occorre costruire una memoria condivisa che travalichi ogni schieramento politico. È necessario, altresì, superare una volta per sempre la reticenza, che ancora permane tra personalità istituzionali e intellettuali del mondo accademico, a trattare questa triste pagina della storia italiana, in nome di quello spirito di unità nazionale che proprio quest'anno si celebra».