Territorio
Crisi, la Puglia produttiva lancia il grido d’allarme
Il presidente di Confcommercio incontra le imprese locali. Ambrosi: "Non chiediamo soldi, ma opere di bene"
Altamura - giovedì 6 giugno 2013
La crisi economica, fenomeno globale, colpisce con particolare acutezza le imprese meridionali, già alle prese con atavici ritardi strutturali.
Questo, in sintesi, il grido d'allarme lanciato dal mondo pugliese che lavora e che produce al presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, presente a Bari all'incontro interregionale di categoria.
L'assise, concepita con la finalità di raccogliere istanze, priorità ed aspettative degli operatori del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti locali in vista dell'assemblea generale di Roma del prossimo 12 giugno, ha dato voce ed espressione alla sofferenza dei territori drammaticamente colpiti da una crisi che non ha risparmiato il Meridione.
Drammatici i dati riguardanti le imprese del terziario del Mezzogiorno: crollano i ricavi e l'occupazione, aumentano le difficoltà di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario e di accesso al credito. A soffrire maggiormente sono le imprese di più piccole dimensioni, soprattutto del commercio e del turismo.
Dopo il saluto dei rappresentanti delle istituzioni locali, diversi interventi di imprenditori che hanno ribadito la volontà di andare avanti, dopo la manifestazione dello scorso gennaio a Bari durante la quale i proprietari delle imprese pugliesi hanno simbolicamente consegnato al Governo le chiavi delle proprie attività.
"Non chiediamo soldi, ma opere di bene", ha tuonato il presidente regionale Alessandro Ambrosi, evidenziando i problemi di una categoria che spesso nel sentire comune è descritta come principale responsabile dell'evasione fiscale, ma la cui crisi ha ricadute su tutto il tessuto economico, determinando una frantumazione della coesione sociale. Una richiesta a cui fa eco la denuncia di Sangalli: "Abbiamo una pressione fiscale insopportabile per le famiglie e per le imprese. Cosi' non si va da nessuna parte.
Presente all'incontro anche una delegazione di imprenditori gravinesi, guidata dal presidente cittadino di Confcommercio, Michele Capone.
Questo, in sintesi, il grido d'allarme lanciato dal mondo pugliese che lavora e che produce al presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, presente a Bari all'incontro interregionale di categoria.
L'assise, concepita con la finalità di raccogliere istanze, priorità ed aspettative degli operatori del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti locali in vista dell'assemblea generale di Roma del prossimo 12 giugno, ha dato voce ed espressione alla sofferenza dei territori drammaticamente colpiti da una crisi che non ha risparmiato il Meridione.
Drammatici i dati riguardanti le imprese del terziario del Mezzogiorno: crollano i ricavi e l'occupazione, aumentano le difficoltà di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario e di accesso al credito. A soffrire maggiormente sono le imprese di più piccole dimensioni, soprattutto del commercio e del turismo.
Dopo il saluto dei rappresentanti delle istituzioni locali, diversi interventi di imprenditori che hanno ribadito la volontà di andare avanti, dopo la manifestazione dello scorso gennaio a Bari durante la quale i proprietari delle imprese pugliesi hanno simbolicamente consegnato al Governo le chiavi delle proprie attività.
"Non chiediamo soldi, ma opere di bene", ha tuonato il presidente regionale Alessandro Ambrosi, evidenziando i problemi di una categoria che spesso nel sentire comune è descritta come principale responsabile dell'evasione fiscale, ma la cui crisi ha ricadute su tutto il tessuto economico, determinando una frantumazione della coesione sociale. Una richiesta a cui fa eco la denuncia di Sangalli: "Abbiamo una pressione fiscale insopportabile per le famiglie e per le imprese. Cosi' non si va da nessuna parte.
Presente all'incontro anche una delegazione di imprenditori gravinesi, guidata dal presidente cittadino di Confcommercio, Michele Capone.
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Altamura 
.jpg)
