Respinti i ricorsi, resta in piedi l'ordinanza di Emiliano sulla Dad a scelta

Prima il Tar e oggi il Consiglio di Stato non accolgono le istanze di eliminare la Dad a scelta

martedì 25 maggio 2021 17.17
Il presidente della terza sezione del Consiglio di Stato, Franco Frattini, ha respinto la richiesta di sospensione cautelare, riproposta in appello dall'associazione di promozione sociale "Scuole diffuse in Puglia" che voleva eliminare l'opzione, consentita dall'ordinanza del presidente della Regione Puglia Emiliano, di scegliere se la didattica a distanza rispetto a quella in presenza. Il Tar di Bari aveva già rigettato la stessa richiesta alcuni giorni fa.

La notizia è stata comunicata dalla Regione.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto l'insussistenza di un danno "grave ed irreparabile" per i ricorrenti, in quanto in Puglia la didattica in presenza continua ad essere assicurata, e le famiglie che intendono avvalersene ben possono farlo. In sostanza, la deroga regionale introduce non già un regime di "chiusura" ma una facoltà, di ciascuna famiglia, di scegliere tra la didattica in presenza e la DDI, valutando – come genitori – ogni implicazione di tale scelta per il bene dei propri figli. Lo stesso giudice, pertanto, ha concluso che "la previsione opzionale offerta a ciascuna famiglia sia conforme al principio di proporzionalità e precauzione".

L'associazione "Scuole diffuse in Puglia" ha presentato il ricorso dopo la decisione del Tar, con lo scopo di sospendere l'efficacia dell'ordinanza di Emiliano, con questa motivazione: "L'ordinanza .- si legge in un comunicato - è stata emessa quando la regione era in fase di passaggio da zona rossa a zona arancione e neppure oggi con la puglia in zona gialla è stata soggetta a revisione. In Puglia da novembre scorso si sono susseguite ben quindici ordinanze regionali con cadenza mediamente quindicinale che hanno scoraggiato la normale attività didattica in presenza ed incentivato la didattica a distanza persino in zona arancione e gialla. La dad a scelta ha favorito la dispersione e l'abbandono scolastico soprattutto fra i preadolescenti di Scuola media e fra gli adolescenti della Scuola superiore alimentando ancor più le diseguaglianze sociali e il divario tra le famiglie lasciando ai margini i nuclei più fragili e creando diseguaglianze di trattamento in ragione di appartenenza geografica".

L'ordinanza dura sino alla fine dell'anno scolastico.