Incendi in periferia, le discariche abusive sono un serio pericolo

Aumentano i casi: gli immondezzai vengono dati alle fiamme

mercoledì 18 settembre 2019 17.03
A cura di Onofrio Bruno
Non è più solo una distesa di brutture. L'abbandono dei rifiuti è un fenomeno pericoloso per l'ambiente e per la salute pubblica. Sono sempre più frequenti gli incendi e i fuochi nelle numerose discariche a cielo aperto che riempiono le strade esterne, le contrade e le campagne. Aumentano i controlli e le sanzioni ma non c'è verso di fare terminare lo scempio.

Nessun angolo della cintura periferica è risparmiato. Nella foto la zona limitrofa alla linea ferroviaria in via Bari, più volte trasformata in immondezzaio e data alle fiamme.

Definire incivili queste persone e questi comportamenti non è più sufficiente perché non c'è solo la componente del deturpare l'ambiente. Quando i rifiuti bruciano si liberano nell'aria emissioni nocive come le pericolose diossine e s'infiltrano nei terreni e nel suolo sostanze che possono nuocere agli animali e alle persone, entrando nella catena alimentare. Non è il caso di scomodare eclatanti paragoni con le ben note "terre dei fuochi", tuttavia la guardia deve restare molto alta.

Ci sono siti già ripuliti più volte ma invano perché di nuovo usati per scaricare di tutto. E se non arriva la bonifica, arriva il fuoco a fare terra bruciata così da liberare le superfici su cui continuare a gettare immondizia, ingombranti, materiale di risulta edile, spugna per imbottiture, vernici, pneumatici. Non manca nulla. Incendi voluti, probabilmente per evitare di poter risalire dai rifiuti ai responsabili dell'abbandono indiscriminato.

Come già comunicato, sono state intensificate le attività della Sezione Controllo del Territorio della Polizia Locale con il monitoraggio dell'intero territorio comunale. Aumentata anche la copertura con le foto-trappole. Per lo sversamento dei rifiuti viene elevata una multa di 600 euro e vengono addebitati i costi dell'intervento di bonifica e pulizia dell'area. Ma tutto ciò evidentemente non basta. Si spera che le foto-trappole possano immortalare pure i responsabili degli incendi.