Fabbricati abusivi, condannato Carlo Dante Columella

Cinque mesi di reclusione e una multa di 20.000 Euro. Stessa pena irrogata a sua moglie e al progettista

mercoledì 29 settembre 2010
Secondo quanto riportato da «La Gazzetta del Mezzogiorno», per decisione del tribunale di Bari, l'imprenditore sessantaseienne Carlo Dante Columella è stato condannato a cinque mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 20.000 Euro per concorso in lottizzazione abusiva. La stessa pena è stata irrogata anche a sua moglie, Irene Petronella, sessantacinque anni; e al progettista sessantenne, Alfredo Striccoli.

Gli imputati avevano realizzato tre fabbricati su altrettanti lotti di terreno, confinanti e delimitati da recinzioni, in contrada San Tommaso, sulla statale 171 tra Altamura e Santeramo. Secondo le indagini conclusesi con la sentenza di oggi, in base al piano urbanistico di Altamura, in quell'aria è possibile costruire solo fabbricati rurali al servizio dell'attività agricola; le costruzioni, tre villette ad uso abitativo, sono risultate dunque abusive, perché in totale difformità rispetto al permesso di costruire, peraltro illegittimo.

Ribattezzato dalla stampa il "re dei rifiuti della murgia" - sempre stando a quanto riportato da «La Gazzetta del Mezzogiorno» - Columella, titolare della società Tra.de.co., che da oltre 20 anni opera nel campo dello smaltimento dei rifiuti e gestisce la discarica di Altamura, sarebbe anche coinvolto nell'inchiesta della procura di Bari sul presunto intreccio tra politica e affari nella gestione dello smaltimento dei rifiuti.