Consorzi, Stea boccia l'ipotesi acquedotto

Bene la riforma ma l'acquedotto ha già troppi problemi

domenica 4 dicembre 2016
"Una legge di riforma dei Consorzi di Bonifica va fatta. Ma resto assolutamente contrario all'ipotesi di gestione complessiva - e non limitata alla sola sezione acquedotti rurali - affidata all'Acquedotto Pugliese, realtà già investita da numerose problematiche anch'esse oggetto di attenzione e preoccupazione da parte dell'esecutivo e del consiglio regionale".

E' quanto sottolinea il consigliere regionale (gruppo Area popolare), Gianni Stea che coglie l'occasione per ringraziare il presidente della Regione, Michele Emiliano "che finalmente ha chiesto una svolta netta a politiche che avevano trasformato i Consorzi in un inutile, costoso e per certi aspetti dannoso carrozzone".

Il consigliere di Area popolare riporta "le voci che circolano a proposito di Aqp, sui prossimi eventuali incarichi a quattro dirigenti, per un compenso totale di circa 1 milione di euro , unitamente all'incarico ad hoc ad alcune società per individuare i profili dei dirigenti, per circa 200mila euro. Mentre rimane sospeso il tema della concessione del sistema idrico integrato in scadenza nel 2018 e quello di un'eventuale privatizzazione dell'Ente, l'attuale management aziendale appare più orientato a una costosissima riorganizzazione aziendale. A questo punto - conclude Stea - trovo alquanto singolare che un ente (Aqp) già pieno di problematiche gestionali si vada a sobbarcare di questioni ancora più gravi e complesse quali quelle che riguardano i Consorzi di bonifica pugliesi".