Cava Pontrelli, quale fruibilità del sito?

Dubbi e polemiche dopo l’approvazione dell’esproprio

venerdì 25 luglio 2014 11.53
A cura di Francesco Mastromatteo
Un esproprio effettuato dal Ministero per i Beni Culturali e 530mila euro per la copertura dell'indennizzo messi a disposizione dal Comune.

Dopo quasi 15 anni di mobilitazioni, lotte e polemiche, la vicenda di cava Pontrelli, la cava dei dinosauri che con le sue decine di migliaia di orme risalenti a 80 milioni di anni fa costituisce uno dei siti paleontologici più importanti al mondo, trova un primo punto fermo con l'atto formale votato in extremis, una volta tanto da maggioranza e opposizione insieme, nell'ultimo consiglio comunale.

Soddisfazione esprimono anche le minoranze, sia pure con più di una riserva: bocciata infatti la proposta di emendamento (votata da Enzo Colonna, Rosa Melodia, Vito Menzulli, Saverio Diperna, Gino Loiudice e dal presidente del consiglio Nico Dambrosio) con cui si chiedeva all'amministrazione di non limitarsi a mettere a disposizione quella somma, ma che si chiedesse, nella delibera, come prevede il secondo comma dell'art. 95 del Codice Beni Culturali, l'autorizzazione ad effettuare l'espropriazione del sito paleontologico denominato Cava Pontrelli. Un procedimento ritenuto dai proponenti più diretto e tempestivo, rendendo il Comune protagonista unico della procedura espropriativa, per evitare il rischio che ove la somma messa a disposizione del Comune non dovesse essere sufficiente, il ministero blocchi tutto e rinvii nuovamente al Comune.

Una situazione quindi tutta in itinere, con più di un dubbio circa l'effettiva, futura fruibilità del sito: "Abbiamo evidenziato – scrive il consigliere Enzo Colonna in una nota - i limiti di tutta la gestione (quasi decennale) della vicenda da parte dell'amministrazione Stacca passata tra protocolli di intesa mai rispettati, ipotesi di convenzioni comune/privato e di "imbarazzanti e stratosferiche" operazioni di compensazione urbanistica. Troppo tempo trascorso senza che si sia anche solo elaborato un progetto complessivo di valorizzazione e fruizione del sito, un'idea strategica di sviluppo (culturale, sociale, economico) del territorio costruita attorno al bene "cava dei dinosauri". Troppo tempo dedicato e perso unicamente per la definizione della titolarità, mai che ci si sia soffermati sul cosa fare, sul come e con chi farlo, con quali risorse (pubbliche e private). Tutti problemi semplicemente elusi e rinviati. Dopo quasi dieci anni di nulla, tutto viene semplicemente "caricato" sulle spalle del prossimo governo cittadino, tra qualche mese".

Un problema che riguarda soprattutto l'accesso alla cava, in presenza di un passaggio a livello recentemente chiuso in modo definitivo, proprio in corrispondenza del sito, all'uscita dalla strada provinciale per Santeramo: "È un gravissimo problema – continua Colonna - del tutto sottovalutato da tanti, che abbiamo già denunciato, nella sorda e muta reazione di sindaco e giunta, e che si scaricherà su chi verrà chiamato ad amministrare la città tra meno di un anno. Pensate, per raggiungere la Cava, i signori al potere hanno immaginato un percorso, di circa un chilometro, di strada attualmente sterrata sulla Murgia e che costerà diverse centinaia di migliaia di euro tra espropri e sistemazione: ve li immaginate i turisti in gita con i pullman che percorrono quelle strade di campagna?".