Associazioni e operatori del terzo settore suonano la sveglia all’Ufficio di Piano

Incontro tra le associazioni per chiedere trasparenza e condivisione

venerdì 5 febbraio 2016 18.00
Si è svolto nel pomeriggio di giovedì ad Altamura l'incontro tra le associazioni e gli operatori del terso settore appartenenti all'ambito territoriale di Altamura, Gravina, Santeramo e Poggiorsini.
L'iniziativa è nata su impulso di Urbano Lazzari del Caba Gravina e Michele Disabato della Cooperativa Vita che, dopo il protocollo di intesa sull'abbattimento delle barriere architettoniche, sono tornati a fare fronte comune per richiamare l'attenzione delle istituzioni locali e dell'ufficio di piano sociale di zona di Altamura.

L'obiettivo è quello di creare un coordinamento tra tutti gli operatori del terzo settore per facilitare il lavoro di associazioni e cooperative nel dare risposte immediate alle famiglie e ai disabili ma soprattutto per alleviare le stessa famiglie dalle incombenze burocratiche non sempre di facile definizione.
L'idea del coordinamento è nata a seguito dell'incontro avvenuto a Gravina e organizzato dall'amministrazione comunale per spiegare le pratiche di richiesta dei buoni di conciliazione concessi dalla Regione. Pratiche lunghe, normative farraginose e scarsa chiarezza da parte degli uffici che in definitiva contribuiscono a complicare la vita delle persone con disabilità e a rendere le procedure per rivendicare un diritto un vero e proprio percorso ad ostacoli.
L'idea ha già incontrato il favore di molte associazioni tra cui l'Anfas di Gravina e Altamura, la cooperativa Nuovi orizzonti disponibili a dare supporto tecnico e burocratico, l'associazione Autismo Insieme di Santeramo oltre ovviamente al Caba e alla Cooperativa Vita.
Restano da definire gli ultimi dettagli sulla nascita del coordinamento unitario e la definizione dei rappresentanti oltre che di un vero e proprio piano di lavoro.

Definito intanto il primo passo: chiedere un incontro all'Ufficio di piano sociale di zona per avere chiarimenti sulle procedure dei buoni di conciliazione e soprattutto per chiedere maggiore trasparenza, comunicazione e condivisione.
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