Parte l’Osservatorio comunale per il censimento dei tumori

Dai medici un appello alla prudenza e al lavoro di squadra

giovedì 11 settembre 2014 9.36
A cura di Francesco Mastromatteo
Indagare con metodologie rigorosamente scientifiche sull'incidenza dei tumori, ma senza allarmismi e attraverso una maggiore sinergia tra i medici del territorio.

Questo il messaggio lanciato dalla presentazione ufficiale dell'Osservatorio comunale per il censimento delle patologie tumorali in città, alla presenza, oltre che dei componenti dello stesso, del vescovo Giovanni Ricchiuti e di autorevoli esponenti del mondo medico.

"Bisogna evitare i facili allarmismi – ha ribadito il sindaco Stacca – come quest'estate sul caso del compost sversato nelle campagne, che era in misura regolarmente autorizzata. Alla fine si è rivelata una bolla di sapone, ma nonostante questo abbiamo intenzione di stilare un regolamento sugli sversamenti più rigoroso. Sui tumori occorre verificare la reale incidenza, i dati ad oggi non permettono di verificarlo, finora è mancata la collaborazione con i medici di base e ci siamo arenati".

Una realtà, quella dell'Osservatorio, fortemente voluta anche dalle opposizioni, rappresentate da Rosa Melodia, che è tornata sul tema della discarica abusiva: "Su questo punto non sono d'accordo con il sindaco – puntualizza – intendiamo andare fino in fondo. Occorre verificare il 'caso Altamura'".

"La Chiesa è coinvolta in questo su questo tema doloroso a livello pastorale – è il messaggio di mons. Giovanni Ricchiuti – ma anche sociale: abbiamo il dovere di custodire il creato, anche se spesso non vogliamo cambiare i nostri stili di vita. Dobbiamo rispettare la terra che lasceremo in eredità alle giovani generazioni".

"Non dovremo fare cose complesse – dichiara il dott. Giacomo Vessia, dirigente responsabile dell'unità operativa semplice dipartimento di oncologia e membro dell'Osservatorio – ma raccogliere i dati e fare la stima delle incidenze. In particolare va verificato il dato sulle neoplasie ematologiche, come i linfomi, che sembra sfasato rispetto alla media nazionale".

"Contano l'aspetto ambientale, gli stili di vita, l'analisi epistemologica – afferma il dott. Domenico Lagravinese, direttore del dipartimento prevenzione Asl – e i dati raccolti dall'Osservatorio confluiranno nel registro dei tumori della provincia di Bari, che è partito in ritardo rispetto agli altri e per ora riguarda solo il capoluogo. Spesso le sensazioni sfociano in emotività, ma abbiamo l'obbligo di censire dati specifici".

Un appello, quello alla prudenza, condiviso anche dal nefrologo Loreto Gesualdo: "Mancano dati sull'incidenza delle singole patologie, così come va detto che tendenzialmente, oltre ai tumori, aumentano ovunque le malattie cardiovascolari".

"La ricerca ha fatto progressi nella conoscenza del comportamento delle cellule tumorali – afferma la dott.ssa Giorgina Specchia, docente di ematologia – e trovato cure più mirate, ma non sappiamo ancora molto sulle cause biologiche e genetiche, se non in casi selezionati. I fattori di rischio esterni concorrono alla formazione del male, ma non sono la causa determinante".

Al termine del convegno, numerosi gli interventi dei medici di base presenti in sala: da tutti emerge la necessità di fare squadra nella rete ematologica pugliese, per un lavoro di censimento dei tumori sempre più preciso ed efficace.
osservatorio dei tumori
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