“Murgia avvelenata”, il Centrosinistra chiede al Comune di costituirsi parte civile

Stacca: «Si inizierà l’azione risarcitoria in sede civile nel momento in cui ci sarà una condanna penale di primo grado». Una vicenda che risale al 2003

domenica 26 giugno 2011
A cura di Anna Maria Colonna
Nel 2003 associazioni ambientaliste e di agricoltori segnalarono la presenza di rifiuti e di sostanze maleodoranti su circa 300 ettari di territorio comunale, precisamente in Contrada Cervoni. La vicenda venne denominata "Murgia avvelenata" perché una situazione simile si riscontrò anche in Contrada Finocchio, a Gravina.

Parte dei fondi altamurani su cui veniva abbandonato materiale come plastica, siringhe, lacci emostatici, tubi di dentifricio erano destinati alla coltivazione di grano. Le indagini furono avviate e coordinate dai pubblici ministeri baresi Roberto Rossi e Renato Nitti e si sono concluse con la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal Sostituto Procuratore Nitti a carico di quattro persone. Si tratta di titolari, amministratori e collaboratori della società Tersan Puglia di Modugno.

Negli scorsi giorni il Movimento cittadino Aria Fresca aveva chiesto all'Amministrazione comunale di costituirsi parte civile. Ora sono tutte le forze del Centrosinistra altamurano (Pd, Sel, Idv, Prc e il Movimento cittadino Aria Fresca) ad avanzare la medesima richiesta.

«Chiediamo al sindaco Mario Stacca, come referente dell'Amministrazione comunale - sottolineano in una nota - che immediatamente il Comune di Altamura si costituisca parte civile nel procedimento "Murgia avvelenata". Sin da subito l'Amministrazione deve costituirsi, in modo da prendere una posizione netta e chiara rispetto alla vicenda in questione. È importante - continua il Centrosinistra - che il Comune di Altamura e i suoi abitanti siano risarciti rispetto al danno ambientale ed economico subito negli anni. Non si dimentichi che i campi in questione erano destinati alle coltivazioni di grano. Chiediamo - concludono - che le forze politiche e tutti i cittadini siano convocati a prender parte alle decisioni sul ripristino ecologico di quelle aree e ad eventuali progetti di recupero e valorizzazione».

L'Amministrazione comunale si è riservata «la facoltà di esperire azioni in sede civile all'esito del giudizio penale al fine di avere più elementi a disposizione per valutare l'opportunità di promuovere o meno l'azione risarcitoria», secondo la delibera del Commissario Prefettizio n. 168 del 1988. «Il Comune - afferma Stacca - inizia l'azione risarcitoria in sede civile nel momento in cui ci sarà una condanna penale di primo grado. Negli ultimi venti anni il Comune di Altamura solo in due giudizi si è costituito parte civile senza attendere l'esito del giudizio di 1° grado» con deliberazione di Giunta comunale n. 132 del 1994 e delibera commissariale n. 112 del 2005.