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Scuola e Lavoro

Asili nido in subbuglio, ieri lo sciopero

La Regione tenta di rassicurare i titolari delle strutture

Asili nido in subbuglio. L'introduzione dei buoni educativi 0-3 anni, con l'avviso partito in ritardo (solo il 29 agosto), sta provocando problemi per i titolari delle strutture e anche per famiglie che intendevano iniziare la frequenza già dal primo settembre.

Ieri c'è stato uno sciopero indetto dalla Fism Puglia di cui abbiamo parlato in questa notizia. Ad Altamura l'adesione è stata piena. Inoltre i rappresentanti del settore hanno tenuto un incontro al Comune con il sindaco Antonio Petronella per spiegare le ragioni dello sciopero e le difficoltà che stanno incontrando. Perché ci sono famiglie che hanno fatto le pre-iscrizioni a gennaio ma non sanno se potranno frequentare. Per questo gli asili nido chiedono adeguati correttivi rispetto alla situazione che si è creata.

Sulla questione ieri a Bari l'assessore regionale Sebastiano Leo ha dato delle rassicurazioni. Ha ricordato come i bambini e le bambine, che già frequentavano negli scorsi anni i medesimi servizi educativi, possono cominciare l'anno educativo, come molti hanno già fatto, senza alcun timore in quanto le eventuali criticità generate dall'avviso riguardano solo i nuovi iscritti. Ha giustificato l'avvio in ritardo dell'avviso spiegando che si è voluto andare incontro alle esigenze delle strutture che non si erano iscritte nel catalogo nei tempi previsti.

Gli asili nido lamentano anche il problema delle iscrizioni in sovrannumero che potrebbero riempire le strutture lasciando fuori famiglie che hanno già iscritto i propri figli o che hanno già frequentato. Sul punto è stato precisato nell'incontro di ieri a Bari che il criterio di priorità per accedere in una struttura si applica anche nel caso di frequenza da parte di fratelli o sorelle nella medesima nei precedenti anni educativi.

Un ulteriore aspetto chiarito è la possibilità di considerare criterio di priorità nell'abbinamento anche la presenza di minori con fratelli o sorelle che hanno frequentato o frequentano la medesima unità di offerta zero sei, ovvero strutture che ospitano sia servizi educativi per minori da 0 a 3 anni che scuole dell'infanzia.

Per i casi di sovrannumero più consistenti gli uffici regionali stanno valutando sia la possibilità di aprire una nuova finestra per consentire alle strutture di mettere a catalogo posti eventualmente ancora disponibili, sia l'avvio a stretto giro di un ciclo di incontri con i Comuni e con il sistema educativo 0-3 per trovare soluzioni possibili.

Queste le prime risposte alle legittime preoccupazioni degli operatori del settore che tengono alta la guardia affinché le proprie richieste siano effettivamente condivise e si possa avviare l'anno educativo in maniera più serena e soprattutto secondo gli adeguati criteri di priorità.
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