Carcere per Mario Dambrosio, fratello del boss Bartolomeo
Condanne per due imputati con l'accusa di estorsione. Avrebbero preteso da un imprenditore 150 mila euro
giovedì 12 luglio 2012
18.19
6 anni e 4 mesi di carcere è la pena assegnata agli altamurani Mario Dambrosio e Giuseppe Antonio Colonna per estorsione ai danni di un imprenditore con l'aggravante di aver favorito un'associazione mafiosa.
Mario Dambrosio è fratello di Bartolomeo, il boss ucciso il 6 settembre 2010 nelle campagne murgiane. Un terzo coimputato, Nicola Ragone, difeso dall'avvocato Lorenzo Vendola del foro di Bari, è stato assolto "per non aver commesso il fatto". Rinviato a giudizio al 4 dicembre 2012 Luigi Fiore, quarto imputato. Il processo si è svolto secondo il rito abbreviato con il gup del Tribunale di Bari Marco Guida.
Secondo i fatti, risalenti all'anno 2005, gli imputati Mario Dambrosio e Antonio Colonna, su ordini di Bartolomeo Dambrosio, avrebbero estorto la cifra di 150 mila euro all'imprenditore. Mentre Luigi Fiore altri 30.000 per non diffondere un video hard. Gli imputati sono stati condannati anche al risarcimento del danno quantificato in 200.000 euro. Inizialmente l'accusa contestava anche il sequestro di persona e la detenzione di armi, ma da tali reati gli imputati sono stati assolti.
Mario Dambrosio è fratello di Bartolomeo, il boss ucciso il 6 settembre 2010 nelle campagne murgiane. Un terzo coimputato, Nicola Ragone, difeso dall'avvocato Lorenzo Vendola del foro di Bari, è stato assolto "per non aver commesso il fatto". Rinviato a giudizio al 4 dicembre 2012 Luigi Fiore, quarto imputato. Il processo si è svolto secondo il rito abbreviato con il gup del Tribunale di Bari Marco Guida.
Secondo i fatti, risalenti all'anno 2005, gli imputati Mario Dambrosio e Antonio Colonna, su ordini di Bartolomeo Dambrosio, avrebbero estorto la cifra di 150 mila euro all'imprenditore. Mentre Luigi Fiore altri 30.000 per non diffondere un video hard. Gli imputati sono stati condannati anche al risarcimento del danno quantificato in 200.000 euro. Inizialmente l'accusa contestava anche il sequestro di persona e la detenzione di armi, ma da tali reati gli imputati sono stati assolti.