protesta scuola
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Scuola e Lavoro

Studenti e docenti tornano in piazza contro la Buona scuola

Sitt in questa sera. dall'istituto "Nervi" arriva la bocciatura ufficiale al decreto

Coerentemente al dibattito in corso sulla riforma della "Buona scuola", e al clima generale di mobilitazione sul tema dell'organizzazione scolastica, anche oggi i docenti di Altamura si riuniscono per farsi sentire ancora una volta.

Questa sera è in programma un nuovo un sit in di protesta in Piazza Resistenza per tornare a chiedere un passo indietro del Governo e la revisio del decreto.
La manifestazione di oggi nasce in seguito a quanto discusso lo scorso 19 Maggio durante l'Assemblea organizzata dai docenti dell'IISS Nervi- Galileo al termine della quale è stato espresso "parere negativo" nei confronti del Ddl La buona scuola chiedendone, "l'immediato ritiro".
Diversi i punti del provvedimento ritenuti inadeguati dal personale scolastico.
I docenti, infatti, ritengono non condivisibile "il piano di stabilizzazione di 100.000 precari, partiti da 150.000, che andava stralciato dal DdL e reso immediatamente attuativo con Decreto Legge a parte, ma non utilizzato come merce di scambio par fare approvare altri provvedimenti autoritari non degni di un paese democratico e palesemente anticostituzionali; una progressione di carriera, che a priori esclude 1/3 dei docenti, introduce nella scuola una competizione che confligge con le esigenze di collaborazione e solidarietà insite nei processi educativi e rischia di allontanare e demotivare i docenti migliori; il rafforzamento dei poteri dei Dirigenti, che giunge fino a poter scegliere a loro discrezione e senza alcuna tutela dei diritti dei lavoratori il personale della scuola trasforma la scuola a tutti gli effetti in un'azienda privata.
E ancora: l'ingresso nel finanziamento della scuola di fondazioni, imprese, associazioni che si accompagna al ritiro dello Stato, non più tenuto a garantire un servizio scolastico uniforme attraverso la fiscalità generale, condiziona l'insegnamento ad interessi privati e a creare ulteriori disuguaglianze nelle scuole" per tanto "l'equiparazione delle scuole pubbliche di Stato alle scuole private "paritarie" tradisce la natura universalistica dell'istruzione pubblica, alimentando particolarismi sociali, culturali e confessionali che disgregano il tessuto comune della cittadinanza", come pure "l'alternanza obbligatoria scuola-lavoro", l'impresa didattica, la Bottega scuola, l'Apprendistato sperimentale costituiscono tutte forme di una gravissima lesione del diritto all'istruzione, che sostituisce le ore di didattica con ore di lavoro gratuito presso le imprese, subordinando agli interessi di queste ultime le esigenze formative degli studenti e configurando in alcuni casi (Istituti Professionali) uno sfruttamento del lavoro minorile".
Non da ultimo "l'istituzione di Albi Territoriali, di fatto, si traduce per tutti, anche per docenti di ruolo che chiedessero il trasferimento, in uno stato di precariato generalizzato, con regole di iscrizione e permanenza poco chiare, contenente persino la clausola che un docente non scelto per tre anni consecutivi, viene cancellato; il ricorso alle Deleghe per fare Decreti legislativi , entro un anno e mezzo dall'entrata in vigore della legge, per la definizione di aspetti della organizzazione della funzione docente fra i quali orario cattedra , definizione organi collegiali, si traduce in una sorta di delega in bianco su questioni che riguardano invece materia di Contratto Nazionale".

Critiche dure ad un decreto che mira a cambiare definitivamente la scuola italiana.
Andando oltre la protesta, i docenti lanciano proposte, a partire dalla presa in esame della Legge di Iniziativa Popolare (LIP) depositata in Parlamento dal 2006 e rimasta lettera morta. Contestualmente si chiede "l'impegno del Governo per un serio ed urgente piano di investimenti nella scuola statale; l'assunzione immediata, già dal corrente anno scolastico degli insegnanti e personale ATA precari allargato a tutti gli aventi diritto; il miglioramento delle strutture scolastiche e la loro messa in sicurezza; il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro scaduto da 6 anni".

Tutte proposte che saranno ribadite questa sera a partire dalle 19,30 in Piazza Resistenza (Porta Matera), non solo dai docenti ma anche da studenti, genitori, personale scolastico e quanti volessero esprimersi a sostegno del mondo della scuola.


(a cura di Maria Caterina Viscanti)
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