misure anti crisi
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Territorio

​I commercialisti bocciano il nuovo Regime dei minimi

Chiedono al Governo regole più eque.

La riforma del Regime dei minimi non piace all'Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili. Riportare l'imposta al 5% e il tetto dei ricavi a 30mila euro, la richiesta dell'Ungdcec, che sollecita un repentino intervento correttivo alla legge di Stabilità.

Modifiche migliorative al regime di favore erano state già presentate dall' Ungdcec tempo fa, ma "il Governo non solo non ha ascoltato i suggerimenti proposti ma è riuscito nella diabolica impresa di danneggiare ulteriormente migliaia di giovani professionisti, tartassati e beffati dalle novità introdotte", spiegano.

Da qui la richiesta, rivolta al presidente del Consiglio Renzi, di un immediato intervento volto a ripristinare l'imposta sostitutiva al 5%, ad uniformare per ogni settore di attività il limite di ricavi o compensi percepibili ai fini dell'accesso e della permanenza nel regime (portandolo ad un valore non inferiore a euro 30mila), e a ridurre le percentuali di redditività, rendendole standard per ogni settore di attività.
Richiesto inoltre il ripristino, anche per l'anno in corso, dell'aliquota per gli iscritti alla gestione separata Inps senza altra copertura previdenziale al 27,72%, aumentata di tre punti percentuali.

"Nel prendere atto dell'ammissione degli errori da parte del Governo - spiega Maurizio Renna, delegato alla 'Semplificazione degli adempimenti fiscali' – si sollecita un rapido intervento correttivo e si ribadisce la necessità di un confronto continuo nell'interesse dell'intero Paese".
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