Domenico Silvestri: in cucina tra semplicità e lusso

Tripudio di colori e delicatezza di sapori. Ricerca, sperimentazione, passione, e creatività. Una attenzione certosina al dettaglio e alla raffinatezza degli accostamenti.

Sono questi i tratti distintivi della cucina di Domenico Silvestri, chef della sala ricevimenti "Parco Domingo". «Ma soprattutto la semplicità. Uso sempre e solo prodotti freschi e cerco di lavorarli il meno possibile. Affinché il prodotto mantenga il suo design naturale e il suo sapore integrale. Perché in cucina non si può creare quello che la natura manca di offrire», spiega Domenico, precisando che il vero lusso sta nel poter degustare qualcosa di appena raccolto o pescato.
È questo l'intruglio magico che ha fatto innamorare l'azienda "Agrottica Lombarda", madre del lingotto del caviale Calvisius. Quel caviale che primeggia, grazie alla sua freschezza, fra le specialità d'alta gamma, ottenendo numerosi riconoscimenti in tutto il mondo. L'azienda, a contatto quotidianamente con hotel a cinque stelle e ristoranti stellati da New York a Montecarlo, sino alla nostra amata Puglia, ha commissionato proprio a Domenico la preparazione di due piatti. Massima libertà. Purché tra gli ingredienti ci fossero scaglie di quel pregiato caviale.

Da Brescia a Gravina. Così è nato "Scaglie di caviale in tempesta di mare" e "L'astrattezza della natura con Calvisius". Due prelibatezze made in Gravina che sono finite sulle riviste internazionali di lifestyle e cucina.

In cucina non si improvvisa. E Domenico lo sa bene. Lui, dinamico e ambizioso, sempre in giro per integrare la sua formazione. Tra mondiali di cucina e consulenze culinarie da Roma a Milano ne ha acquisita di esperienza. La tecnica e la conoscenza a 360 gradi dei prodotti sono alla base del suo "modus lavorandi". Per far sì che il gusto autentico delle materie prime resti intatto. La preparazione di un piatto parte da un elaborato grafico, in cui si scelgono e si mettono per iscritto ingredienti, eventuali decorazioni, e senza trascurare la forma e la consistenza del contenitore che ospiterà la portata.
Delle due leccornie, la prima è stata preparata con cuore di salmone affumicato al faggio, scaglie di bufala su puré di patate vitellotte peruviane, montate all'olio extravergine d'oliva. Piccola insalatina di sedano, ravanello e astice. E per finire orchidea edule, uova di salmone e lamelle di lingotto Calvisius. La seconda, battuto di gambero di Sanremo, con carciofi marinati al limone di Sorrento e insalata astratta: fusilli di Gragnano, cavolo romanesco, cipolla rossa, polpa di riccio, lingotto di caviale Calvisius.
Due pietanze da mangiare integralmente. Tutto è commestibile. «Niente decorazioni che facciano solo da sfondo. Tutto deve poter essere consumato», conclude lo chef, soddisfatto per questo ennesimo successo.

A condividere la soddisfazione per il successo ottenuto arriva per Domenico anche la dedica di un suo grande amico, Mirko Lorusso: "Un buon risultato è come un buon piatto di alta cucina. Ci sono dentro i migliori ingredienti, grande tecnica ma soprattutto tanto lavoro".


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