protesta asl mensa
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Ospedale e sanità

Asl Bari, i dipendenti rivendicano il diritto alla mensa

Montanaro promette la risoluzione delle vicenda entro giugno

Primi segnali positivi giungono dalla Direzione sanitaria della Asl Bari nei confronti del lavoratori.

Dopo l'ultima giornata di agitazione del personale medico e paramedico per rivendicare il diritto alla mensa, a cui hanno preso parte i dipendenti della Asl guidati da tutte le sigle sindacali, dalla direzione generale e dallo stesso direttore Vito Montanaro, che ha preso parte all'assemblea straordinaria, arriva la promessa di risolvere quanto priva la questione.
I dipendenti, dopo le proteste dei mesi scorsi, sono tornati a protestare contro "il mancato riconoscimento, da otto anni, del diritto alla mensa per tutti i lavoratori e per le iniquità creare dall'Azienda Sanitaria che non ha tenuto sino ad ora una univoca condotta nella gestione dei relativi contenziosi non appellando per alcuni privilegiati le sentenze favorevoli di privilegiati"

Una vicenda che risale al 2007 a seguito di un contenzioso avviato proprio dal personale medico e paramedico della Asl che si sono visti riconoscere dal Tribunale delle sentenze di primo grado favorevoli al riconoscimento del diritto alla mensa. Tutto questo non è bastato. L'ultima doccia fredda arrivata addosso ai 7.500 dipendenti Asl risale allo scorso novembre quando la direzione sanitaria ha deciso di liquidare il risarcimento soltanto a circa 180 dipendenti poiché – denunciava allora l'Uspi - "i vertici aziendali o il settore legale, hanno dimenticato di impugnare altre sentenze".
Oggi, il direttore generale ha promesso "di convocare entro la prima decade di giugno la delegazione trattante dell'Azienda Sanitaria per definire la vertenza con una proposta risolutiva sulla mensa dei dipendenti Asl" si legge nel verbale redatto al termine dell'incontro.
Promesse che fanno ben sperare i dipendenti ma dai sindacati, pur apprezzando l'iniziativa del direttore generale, avvertono "che in caso di mancato rispetto dello stesso accordo, riprenderanno la mobilitazione proclamando un'assemblea per il giorno 22 giugno al fine di rivendicare i propri diritti da troppo tempo disattesi".
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