Addio Tonino

Si è spento domenica scorsa dopo mesi di sofferenza Graziantonio Palasciano, il presidente dell'Unione italiana ciechi di Altamura.

Classe 1942 e rimasto vittima di un incidente che lo ha reso cieco, Palasciano è ricordato come un grande autore e giornalista altamurano, diventato negli anni un esempio di vita per tutte le persone che diversamente abili.
Dopo il tragico incidente, nel 1971, dopo essersi diplomato alla scuola per centralinisti telefonici ciechi di Brescia, viene assunto dal Comune di Altamura, ove ha prestato servizio come centralinista telefonico.
"Vulcano di idee, di iniziative e di lotte, pone la propria vita di cieco al "servizio dei ciechi", facendo diventare nel tempo la sezione Unione Italiana Ciechi di Altamura, di cui è presidente sin dalla sua istituzione, punto di riferimento insostituibile dei videolesi altamurani sia per la soluzione delle loro necessità ordinarie e quotidiane sia quale sicuro porto per ogni loro tormento interiore".

Scrittore, poeta, padre di 7 figli si è spento all'età di 74 anni dopo una lunga malattia.
"Era molto generoso con chi se lo meritava e si avvicinava a lui con rispetto" così ha voluto ricordarlo Michele Cannito, direttore della nuova Murgia con cui Palasciano collaborava da anni.
"Ha scritto anche articoli e libri che valorizzavano la nostra terra, le sue bellezze (in ultimo, tradotti anche in due lingue). A causa della sua cecità, lui registrava la sua voce e trascriveva, quasi sempre di notte, alle 2 circa. A quell'ora si svegliava puntuale. Era una abitudine che si portava dietro da più di 50 anni, quando ebbe un incidente che gli causò la perdita della vista. Era ironico. Di compagnia. L'anno scorso, a dicembre, lo invitammo in Radio per un'intervista. Fu l'ultima volta, e lo omaggiammo di una targa. Poi lo richiamai, il 2 maggio scorso, per gli auguri di buon compleanno. Aveva una voce "stanca", debole...non era più il Tonino che ti dava forza, che t'incoraggiava, tutti i mesi, da 16 anni" ha concluso Cannito.
Tanti i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia Palasciano.